26° Congresso Nazionale UIF

Maiori (SA) 20 -24 Maggio 2015

Maiori

Situato sul Golfo di Salerno, a metà strada tra Amalfi e Salerno, Maiori è un piccolo e caratteristico centro situato sulla Costiera amalfitana, all'imbocco della valle di Tramonti. Gode di un clima piacevole, con poche precipitazioni. Comprende la frazione di Erchie, piccolo e suggestivo borgo marinaro situato a 8,5 km verso Salerno. L'Unesco ha dichiarato dal 1997 Maiori, assieme alla Costiera amalfitana, Patrimonio dell'Umanità. Le origini della città risalgono al periodo degli etruschi. Dal secondo dopoguerra Maiori ha registrato una notevole espansione urbanistica e vanta uno dei migliori tenori di vita della Campania. La cittadina è principalmente una località turistica e può contare – oltre ad una vista mirabile – anche sulla spiaggia più lunga di questo tratto di costa della penisola amalfitana. Maiori ha molti monumenti di interesse storico e artistico: tra essi il Palazzo Mezzacapo, la Collegiata di S.Maria a Mare, il Castello di S. Nicola de Thoro-Plano, il Complesso monastico di S.Maria Olearia. Per le sue caratteristiche, Maiori nel Novecento è stata prescelta come location da parte di Roberto Rossellini per girare film come Paisà (1946), "Il Miracolo" ed il secondo episodio della pellicola Amore (1948), La macchina ammazzacattivi (1952) ed infine (1953). Divertente curiosità è quella che lega Maiori ad un'altra opera maestra del regista romano. Infatti anche l'episodio "siciliano" del film Paisà fu girato tra le mura della Torre Normanna di Maiori. Nello stesso film, lo scugnizzo protagonista dell'episodio "napoletano", fu interpretato da Alfonso Bovino, un maiorese doc, celebre per la sua frase: "Joe! Joe! Si tu ruorme io m'arrobbo 'i scarpe". Inoltre il convento nell'appennino tosco-emiliano non è altro che S. Francesco con tutti i frati dell'epoca, di cui alcuni di essi furono poi protagonisti di un altro film di Rossellini: Francesco giullare di Dio.

 

Panorama di Maiori

 

La spiaggia e il Castello di Maiori

 

Scorcio panoramico di Maiori

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Pompei

Pompei è un comune italiano di 25.671 abitanti  della città metropolitana di Napoli in Campania. Gli scavi archeologici di Pompei hanno restituito i resti della città di Pompei antica, presso la collina di Civita, alle porte della moderna Pompei, seppellita sotto una coltre di ceneri e lapilli durante l'eruzione del Vesuvio del 79, insieme ad Ercolano, Stabiae ed Oplonti. I ritrovamenti a seguito degli scavi, iniziati per volere di Carlo III di Borbone, sono una delle migliori testimonianze della vita romana, nonché la città meglio conservata di quell'epoca; la maggior parte dei reperti recuperati (oltre a semplici suppellettili di uso quotidiano anche affreschi, mosaici e statue), è oggi conservata al museo archeologico nazionale di Napoli ed in piccola quantità nell'Antiquarium di Pompei, attualmente chiuso: proprio la notevole quantità di reperti è stata utile per far comprendere gli usi, i costumi, le abitudini alimentari e l'arte della vita di oltre due millenni fa. Il sito di Pompei, che nel primo decennio del nuovo millennio è stato visitato costantemente da oltre due milioni di persone all'anno[, è risultato essere nel 2013 il secondo sito italiano per numero di visitatori, con 2.457.051 persone e un introito lordo totale di 20.337.340,30 Euro (preceduto solamente dal sistema museale che comprende Colosseo, Foro Romano e Palatino). Nel 1997, per preservarne l'integrità e sottolinearne l'importanza, le rovine, gestite oggi dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, insieme a quelle di Ercolano ed Oplonti, sono entrate a far parte della lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO

 

 

La guida durante la visita agli scavi di Pompei

 

Le strade in basalto dell'antica Pompei (Foto Matteo Savatteri)

 

Resti delle mura della città distrutta dall'eruzione (Foto Matteo Savatteri)

 

L'Impluvium della casa del Fauno  (Foto Matteo Savatteri)

 

Resti della città sepolta dall'eruzione del Vesuvio (Foto Matteo Savatteri)

 

(Foto Matteo Savatteri)

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Ravello

Le terrazze di Villa Rufolo e Cimbrone, dalle quali è possibile ammirare un panorama mozzafiato, incantarono Greta Garbo e Wagner, in onore del quale, ogni anno, si svolge il Festival Internazionale di Musica, che ha reso Ravello la città della musica in Costiera Amalfitana. Paese silenzioso e chic, fu un fiorente centro di attività commerciali già tra l'XI ed il XII secolo. È un terrazzo proteso sul mare nei Monti Lattari, dal quale si gode uno scenario di bellezze naturali unico al mondo. Dai suoi belvedere, in particolare quello dedicato alla Principessa del Piemonte, la Costiera Amalfitana si presenta in una visione di sogno. Circondato dalla natura smagliante, adagiato in suggestiva posizione su uno sperone roccioso che divide la valle del torrente Dragone da quella del torrente Reginna in uno dei punti di più ampia vista sul golfo, domina da un'altezza di 350 mt il mare azzurro della Costiera Amalfitana. Ravellese è il  protagonista di una delle più belle novelle di Giovanni Boccaccio nel "Decamerone": Landolfo Rufolo, nobile per nascita, pirata per scelta, naufrago per ventura e, infine, per abilità e buona sorte, felice proprietario di un immenso tesoro. Gli schizzi della Costiera Amalfitana che eseguì nel 1819 il grande pittore inglese William Turner sono esposti alla Tate Gallery di Londra. Tra i suoi tesori d'arte assumono un rilievo particolare il Duomo, fondato nel XII secolo; Villa Rufolo, le cui origini risalgono all'XI secolo, con le sue indescrivibili terrazze fiorite e sede del palco a picco sul mare del Festival, e Villa Cimbrone, famosa per il suo emozionante Belvedere, da cui si gode il più bel panorama del mondo; Piazza Fontana Moresca e, completano il quadro, il suggestivo intreccio di stradine, che emanano fascino e catturano i visitatori trasportandoli in un'altra dimensione, quella del sogno, accompagnati da musica anche all'alba, con il tradizionale concerto.

 

Panorama di Ravello (Foto Matteo Savatteri)

 

La terrazza di Ravelo (Foto Matteo Savatteri)

 

Ravello dall'alto (Foto di Matteo Savatteri)

 

Costiera amalfitana (Foto di Enzo Barone)

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Amalfi

Amalfi per la sua connotazione geografica unica si propone al turista come luogo incantato e di difficile fruizione. Tutte le spiagge, fatto salvo quelle ubicate nel fronte cittadino, sono raggiungibili attraverso lunghe scalinate o via mare. In entrambi i casi si tratta di una esperienza unica dove il punto di contatto è la natura. Le principali spiagge che fanno parte del territorio amalfitano sono: Marina Grande (situata proprio a pochi metri dal centro di Amalfi); Spiaggetta del porto di Amalfi; Spiaggia del Lido delle Sirene (retrostante la zona del porto); Duoglie-Lido degli Artisti (distante 1,7 km dal centro e raggiungibile attraverso una lunga scalinata oppure via mare); Santa Croce (distante 2 km da Amalfi e raggiungibile solo via mare, è situata nella frazione di Vettica Minore); La Marinella (situata nella frazione di Vettica Minore, poco prima del confine con il comune di Conca dei Marini, è raggiungibile solo via mare). L'ultima spiaggia del comune di Amalfi è "la vite", a 4 chilometri dal centro città. Raggiungibile via mare o attraverso una scala insidiosa, confina con il borgo di Conca dei Marini. Il più celebre monumento di Amalfi è certamente il Duomo in stile arabo-siciliano ed attualmente dedicato a Sant'Andrea, patrono della città. Infatti più che di Duomo si dovrebbe parlare di complesso Cattedrale, poiché l'attuale edificio risulta da sovrapposizioni ed affiancamenti di varie chiese di varie epoche. Il primo edificio dedicato al culto cristiano, fu una chiesa paleocristiana risalente al VI secolo d.C., che, come in molti casi analoghi in tutta Italia, probabilmente sostituiva un tempio dedicato a divinità romane.

 

I congressisti all'arrivo ad Amalfi via mare

 

Veduta "grandangolare" del Duomo di Amalfi (Foto Matteo Savatteri)

 

Duomo,interno ( Foto Matteo Savatteri )

 

Duomo di Amalfi,particolare  ( Foto Matteo Savatteri )

 

La spiaggia di Amalfi ( Foto Matteo Savatteri )

 

 

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