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Antonio Buzzelli
                                                                                 Pescara
                                                                                 Ballons Turchia Anatolia
                                                                                 Mongolfiera  come  metafora,  quella  della  vita.
                                                                                 D’acchito, tanto mi suggerisce questo ben ripre-
                                                                                 so gruppo di colorati “balloons”, che dagli altipia-
                                                                                 ni dell’Anatolia, in Turchia (Cappadocia?) muove
                                                                                 dalla certezza di un punto di partenza e non da
                                                                                 quella del punto di arrivo. Saranno i venti e l’eli-
                                                                                 minazione  della  eventuale,  superflua  zavorra  di
                                                                                 bordo a determinarne il tranquillo e agile percorso.
                                                                                 Accenni metaforici a parte, il semplice quanto ac-
                                                                                 cattivante scatto di Antonio mi pare ben formula-
                                                                                 to in tutte le sue componenti compositive. Giusto
                                                                                 punto di ripresa, consona inquadratura, suggestivo
                                                                                 assetto cromico e, dulcis in fundo, soprattutto otti-
                                                                                 ma interpretazione della luce, calda e avvolgente,
                                                                                 a ottimizzare la spettacolarità del godibile evento
                                                                                 attenzionato.


       Ennio Figini
       Chiaravalle (AN)
       Kumb Mela
       Reportage, Ritratto, Street? Quale che sia la temati-
       ca di pertinenza, penso che in ogni caso lo scatto di
       Figini esprima d’acchito una consistente carica emo-
       zionale, ingenerante nel fruitore pietà e commozione.
       Un corpo macchiato di bianco liquame, abbandonato
       al forzato riposo, e un volto denotante angoscioso di-
       sagio. Accanto al tutto, alcuni monili e poche monete
       di proprietà. Il personaggio ritratto, partecipante ad un
       pellegrinaggio di massa Hindu, lo si desume dal titolo
       della foto, è verosimilmente reduce dall’immersione
       nel fiume sacro di turno. A enfatizzare la dimensio-
       ne  drammatizzante  della  scena,  il  particolare  taglio
       dell’inquadratura, l’accesa coloristica e quel certo tas-
       so di sensibilità, propria del fotografo che sa “penetra-
       re” l’evento ancor prima di  riprenderlo.



                                                                                Pietro Perottino
                                                                                Tione di Trento (TN.)
                                                                                In volo tra le rocce
                                                                                La  magnificenza  della  montagna,  candidamente
                                                                                imbiancata di neve, e la “minimalistica” presenza
                                                                                di un parapendio alitante con discrezione tra an-
                                                                                cestrali silenzi di madre Natura. La godibile ripresa
                                                                                operata da Pietro, a sentore estetizzante (vedi la
                                                                                striscia di rosso tra il vasto biancore delle rocce),
                                                                                rimanda in certo modo, altresì, al fisiologico e cor-
                                                                                retto rapporto tra uomo e ambiente, laddove emer-
                                                                                ga  la  consapevolezza  dell’esiguità  dimensionale
                                                                                dell’uomo stesso rispetto alla natura. In quest’otti-
                                                                                ca, verrebbe da dire, lo scatto dell’autore adisce ad
                                                                                uno squarcio paesaggistico invitante e semantico
                                                                                al tempo stesso, nel segno di una producente in-
                                                                                quadratura e di una sagace interpretazione della
                                                                                luce.


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