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Gianni Vittorio
                                                                                 Reggio Calabria
                                                                                 Il collezionista di venti
                                                                                 Suggestivo titolo che rimanda all’interessante ope-
                                                                                 ra in rete metallica dell’artista milanese Edoardo
                                                                                 Tresoldi, ubicata nel centro storico di Pizzo Cala-
                                                                                 bro e, a quanto pare, solo seconda ai famosi Bron-
                                                                                 zi di Riace in termini di visitazioni. A poca distanza
                                                                                 delle vetuste mura del Castello di Gioacchino Mu-
                                                                                 rat, la scultura si off re alla soggettiva visuale del
                                                                                 fruitore nella sua immateriale dimensione spaziale,
                                                                                 mutevole com’è nell’arco del tempo, L’inquadratu-
                                                                                 ra di Gianni è perentoriamente fascinosa e poe-
                                                                                 tizzante. La consona angolazione di ripresa pone
                                                                                 in bella evidenza l’evanescente sagoma-quinta
                                                                                 “dialogante con i venti”, a fronte di uno scenario,
                                                                                 quello del tramonto, in questo caso spettacolare
                                                                                 quanto emozionale.






       Massimo Alderighi
       Montelupo  Fiorentino (FI)
       Monte San Vito
       Composizione che mi rimanda a certi arditi profi li ar-
       chitettonici di Robert Witkowski, ma con qualcosa in
       più, in questo caso, sul piano descrittivo, ovvero meno
       accademica e più godibilmente ariosa. Vedi alcuni vo-
       latili volteggiare in alto in un mare scuro venato del
       bianco di qualche nuvola passeggera. Spinto verti-
       calismo, rigorosa geometricità delle forme, ossessiva
       ripetitività delle linee, interrotta in uno sparuto caso
       da un microscopico segno di vita, sono le peculiarità
       caratterizzanti la monumentale costruzione che pare
       voglia aggredire la volta celeste. L’adeguato uso da
       parte di Massimo di un bianco e nero ad alto contrasto
       tonale e l’effi cace angolatura di ripresa ne enfatizzano

       la luminosa quanto solenne maestosità.




                                                                                Maurizio Di Pace
                                                                                Siracusa
                                                                                Dietro
                                                                                Un “dentro” costituito da due coppie di giovani se-
                                                                                duti su altrettante panche stilizzate e in verosimile
                                                                                cemento, alitanti a debita distanza l’una dall’altra,
                                                                                e in diverse “faccende affaccendate”. Scena “con-
                                                                                taminata”, verrebbe da dire, dalla dinamizzante
                                                                                azione riflessa di alcuni elementi adiacenti al con-
                                                                                testo attenzionato. La composizione operata dal
                                                                                bravo Maurizio, a prova di altisonanti pretese tec-
                                                                                niche e/o concettuali, si fa in ogni caso apprezza-
                                                                                re, per la particolare attenzione sul piano formale
                                                                                e su quello delle geometrie. Nitore e semplicità ne
                                                                                rendono godibile la fruizione, grazie peraltro all’a-
                                                                                dozione di un bianco e nero a tinte chiare, e quindi
                                                                                descrittivo.







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