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Reportagetage                            FrʋnȪescɛ LagʋnΌ
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                                  Scilla e il suo mito
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             ulla costa tirrenica e dirimpetto alla Sicilia, a pochi chilometri
             da Reggio Calabria, si trova la cittadina di Scilla. Fino al XVIII
        Ssecolo sotto la rocca di Scilla, sulla quale si erge il castello
        dei Ruffo di Calabria, era presente una formazione di scogli molto
        particolare, essi davano l’impressione di una creatura mostruosa
        che usciva dalla grotta. Al tempo dei greci, le frequenti mareggiate
        spingevano le imbarcazioni che passavano per lo Stretto contro la
        rocca fino a farle infrangere sugli scogli causando la morte dei navi-
        ganti, nacque il mito del mostro di Scilla. Ovidio racconta che Scilla
        era una naiade della mitologia greca, cioè una splendida fanciulla
        dagli occhi azzurri di cui si era follemente innamorato Glauco, Dio
        marino, figlio della dea Poseidone. Scilla impaurita dalla vista di
        quel dio, metà uomo e metà pesce, rifiutò il suo amore. Glauco si
        rivolse alla maga Circe per ottenere da lei una porzione d’amore
        nel tentativo di ricondurre a sé l’amata Scilla, ma Circe, a sua volta
        invaghita di Glauco e rifiutata da questi, riversò la sua furia vendica-
        tiva su Scilla trasformandola, con un ferale sortilegio, in un feroce
        mostro con sei teste di cane latranti, terrore di navigatori e marinai
        di ogni epoca. Scilla, disperata si rifugiò definitivamente in una grot-
        ta sotto la Rocca dove sorge il Castello. Di Scilla ci parla Omero
        nell’Odissea. Il mito di Scilla rivive nell’omonima cittadina turistica
        nella quale si evidenzia il quartiere “San Giorgio” che comprende
        l’antico abitato di Bastìa, è il centro storico che si sviluppa intorno
        alla Piazza San Rocco, un vasto terrazzamento costruito su un co-
        stone di roccia, a strapiombo sul panorama dello Stretto di Messina
        con la vista in lontananza di alcune delle Isole Eolie (Lipari, Pana-
        rea e Stromboli). Molto caratteristico, sotto il Castello dei Ruffo, è il
        quartiere Chianalea (a Chjanalèa) ossia Piana delle Galee, nome di
        un’antica imbarcazione ovvero sinonimo arcaico di pescespada. Il
        borgo marinaro consta di un grande numero di case costruite quasi
        tutte a ridosso del mare, che le hanno valso il soprannome di “pic-
        cola Venezia del Sud” inserendola nella lista de I borghi più belli d’I-
        talia e segnalato dalla CNN come uno dei 20 paesi più belli d’Italia.

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