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               Repor

                   Reportage                                          Carlo Pollaci































           GLI ANTICHI MERCATI DI PALERMO AL TEMPO DEL COVID
           GL   I A  N T I C H I M  E  R C  A T I D I P  A L E R  M  O A   L T  E M  P  O D   E  L C  O  V I D






             nticamente la Città di Palermo entro le mura era suddivi-
             sa in quattro mandamenti, Palazzo Reale, Monte di Pietà,
       ACastellammare e Tribunali, delimitati dalla crociera costi-
       tuita dall’originario asse del Cassaro (poi via Toledo e oggi corso
       Vittorio Emanuele II) e dalla Strada Nova (oggi via Maqueda). In
       ogni mandamento viveva un mercato popolare, che aveva il suo
       cuore  pulsante  in  una  piazza  di  grascia,  che  ancora  esistono:
       piazza Ballarò, piazza Capo, piazza Caracciolo e piazza Rivolu-
       zione,  nelle  quali  si  dispiegavano  i  mercati,  coinvolgendo  nella
       brulicante attività le strade e le aree circostanti, nell’ordine deno-
       minati: Ballarò, Capo, Vucciria e Fieravecchia. Dei vecchi mercati
       sopravvivono, conservando più o meno l’originaria destinazione
       di mercato della carne, del pesce e della frutta e verdura, quello
       di Ballarò e del Capo. La Vucciria, dopo anni di crolli e abbando-
       ni, ha ripreso un certo vigore grazie a un’effimera movida sera-
       le e notturna, mentre la Fieravecchia, smessi i panni dell’antico
       mercato, partecipa al rinnovato interesse edilizio e commerciale
       che investe la più vasta area caratterizzata, oltre alla citata piaz-
       za Rivoluzione, dalle belle piazze Sant’Anna e Croce dei Vespri.
       Le fotografie di questo reportage sono state scattate nei mercati
       di Ballarò e del Capo. Alcune risalgono all’inizio dell’estate 2020
       (come si può notare dall’abbigliamento della gente), cioè dopo il
       primo lockdown, quando la pandemia sembrava sopita e la vita nei
       mercati stava riprendendo a pieno regime. Altre invece, scattate
       nel mese di marzo 2021, testimoniano lo scoramento per la persi-
       stenza del virus, che appare indomabile, mortificando e vanifican-
       do i tentativi di debellarlo, e così la tradizionale chiassosa attività
       dei mercati appare precaria e ridotta, se non cessata del tutto.

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