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Gli animali nell’arte e nella fotografia




               Sin dai  primordi  della  convivenza  con  il  mondo  animale,   fasi distinte. Un notevole apporto documentativo per la ricerca
            l’uomo  ha  sempre  avvertito  la  necessità  di  rappresentarne   scientifica e per la documentazione. E nondimeno demorderà
            sembianze  e movenze,  nel  segno  delle  condizioni  sociali,   inizialmente la Fotografia sul versante estetico, con il movimento
            culturali e religiose proprie del suo tempo. Compaiono così, agli   pittorialista costituito dagli animalisti olandesi Camille de Silvy
            albori del percorso, le prime scene rupestri, propiziatorie e rituali   Mario Nunes, Luciano Morpurgo e volto a produrre poetizzanti
            nell’ambito della caccia e del raccolto, con gli animali ad alitare tra   scene agresti di inusitata bellezza.  Altri, come Stieglitz o il
            arte e magia. Divinizzati nell’antico Egitto, il più adorato è il bue   Conte Primoli testimonieranno dell’avvento degli animali in città
            Api, simbolo del Nilo, gli animali vengono prefigurati al riguardo   (tram, centri ippici, circo). Diciamo altresì che , se in seguito
            in atteggiamenti ben delineati, statici e solenni. Leggendarie,   il “vedere” fotograficamente in ambito pittorico contribuirà alla
            invece, le rappresentazioni dell’arte greca, vedi il cavallo caro a   proliferazione di fermenti stilistici variegati al riguardo, una tale
            Poseidone e Cerere o le complesse creature come il Centauro   operazione non sarà attuabile in campo fotografico, considerata
            e la Medusa. Non più mitologiche ma improntate al realismo   la natura del mezzo fografico stesso. In compenso ben altre
            sono  le  raffigurazioni  espresse  dall’arte  romanica.  E  se  nel   e  interessanti  peculiarità,  versatilità  e  semplicità  d’azione  in
            Medioevo, animali come la colomba, l’agnello, il leone, la fenice   primis, offriranno al fotografo la non trascurabile possibilità di
            assurgeranno  a  simboli  di  una  spiritualità  dai  forti  contrasti,   comunicare  empaticamente  con un universo,  quello animale
            l’arte  umanistica  del  Rinascimento  tenderà  a  riappropiarsi   appunto,  ai  giorni  nostri  più  che  mai  interpretabile  sul  piano
            proprio degli animali mitologici. Da registrare, peraltro, i disegni   comportamentale in quanto più facilmente foriero di tutti quei
            anatomici di Leonardo, Pisanello, Durer ed e i primi ritratti di   riferimenti  informativi  che  ne  decretano  interesse  e  fascino.
            animali formulati da pittori come Potter, Oudry, Huet, con tanto   Riferimenti tanto più approcciabili nel loro naturale dispiegarsi
            di simpatiche e godibili scene delle creature rappresentate. Nel   quanto  più  ottenuti  attraverso  il  rispetto,  la  sensibilità  e
            prosieguo,  l’influenza  dell’arte  orientale  su  quella  occidentale   l’intimistico  atteggiamento  dell’uomo  ancor  prima  che  del
            porterà  ad  attenzionare  il  movimento  degli  animali,  si  che   fotografo nei confronti di ogni creatura animale vivente. Elliot
            nell’ottocento i cavalli di Gèricault e Delacroix e soprattutto lotte   Erwitt docet! E non solo, laddove si abbia modo di adire con
            e battaglie di felini ne costituiranno emblematica espressione.   giusto spirito alle immagini proposte dagli autori UIF attraverso
            Ma  è  l’avvento  della  Fotografia  che  nell’800  darà  un  forte   questa interessante monografia tematica.
            impulso allo studio del movimento, con Muybridge e Marey che,                    Luigi Franco Malizia
            grazie alle emulsioni rapide, suddividono il movimento stesso in






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