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L’arte del minimalismo
Minimalismo, un concetto che si afferma ufficialmente. creativa di Franco Fontana e Michael Kenna. al “camaleontismo”
negli anni 60 ma che in verità troviamo espresso anche in figurativo di Yayoi Kusama, o se vogliamo all’essenziale “street”
epoche antecedenti, e non solo nelle arti figurative. Basterebbe di Vivian Maier. Alla luce del tutto, mi si perdoni il bisticcio, pare
pensare, in letteratura, all’ungarettiano “m’illumino d’immenso” di poter dire chè non è semplice manipolare la semplicità. Non
e, perchè no, agli “haiku”giapponesi, prose asciutte, semplici ma semplice ma certamente stimolante ed edificante sul piano della
dagli sconfinati e profondi significati. Minimalismo ovvero “less genialità creativa, laddove la formulazione del “poco” abbia a
is more”, “meno è di più”, in contrapposizione, verrebbe da dire, veicolare messaggi di inusitata valenza estetica, dai connotati
al materialistico “tutto e di più” della seconda metà del secolo ora realistici talaltra simbolici o metafisici , quando non surreali o
scorso. Geometrie essenziali, coloristica definita, linearità astrattiformi. Va naturalmente detto, in questo caso più che mai,
contenutistica, e comunque niente di scontato. Tutt’altro. Utile a tal quanto l’originalità compositiva, sia voce fondamentale a far la
riguardo l’invito all’attenta fruizione delle magistrali composizioni differenza per ogni autore che ambisca a unicizzare al riguardo
dei grandi artisti contemporanei praticanti la tematica in oggetto, il risultato del proprio studio e del proprio impegno, e sul piano
pittori e fotografi, per rendersi conto di quanto la “semplicità”, estetico, come anzidetto, e su quello significazionale. Qualcosa
voce preminente della filosofia minimalista, sia sinonimo di che si evince dallo scorrere delle immagini dell’annuale, ben
ricerca, progettualità, ponderatezza in fase ideativa e di sviluppo confezionata monografia UIF tesa a privilegiare, questa volta,
creativo. Si pensi, in pittura, all’intriganza geometrica delle opere il lessico più propriamente creativo del mezzo fotografico. La
di Frank Stella, ai concetti spaziali espressi da Lucio Fontana, disamina iconografica operata dagli autori partecipanti ci pare
alle composizioni materiche di Burri, alla precisione e al rigore esaustiva, interessante e in ogni caso esprimente quella sagacia
dei disegni di grandi esponenti del minimalismo americano e quell’impegno ideativo e costruttivo che nobilitano ogni sana
come Donald Judd, o Fred Sandback. E, in fotografia, alla colta espressione d’arte. Più che mai, allora, a sentore “minimalista”.
ritrattistica minimalista di Edward Weston, alla paesaggistica Luigi Franco Malizia
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