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Reportage Franco Calabrese
Repor
I m a s s i d e l l a V e c c h i a
I massi della Vecchia
elle campagne di Giuggianello, un piccolo comune della provincia A Giuggianello,in provincia di Lecce,ci
di Lecce, si trovano “I Massi della Vecchia”, opere maestose di sono dei grossi blocchi di pietra
Nun’artista paziente, la pioggia, che modella la pietra come se fos- calcarea di epoca miocenica situati sulla
se della creta. Si tratta di grossi blocchi di pietra calcarea di epoca mio- “collina dei fanciulli e delle ninfe”.Su
cenica situati sulla “Collina dei Fanciulli e delle Ninfe” che il tempo, l’a- questi enormi massi sono nate diverse
zione della pioggia e del vento hanno modellato e trasformato, nel corso leggende tra le quali quella di una
dei millenni, in sculture naturali uniche nel loro genere tanto che alcune
di esse sono state inserite tra i monumenti nazionali di prima categoria. vecchia strega che invitava i passanti
Essi si trovano in due poderi denominati “Cisterna Longa” e “Tenenti”. a rispondere ad un indovinello.Chi non
Su questo luogo sono nate delle leggende tra le quali quella di una vec- rispondeva veniva trasformato in pietra.
chia strega che vi abitava e che invitava i passanti a rispondere ad un
indovinello la cui risposta era impossibile darla e la strega li trasformava
in pietra ed un suo aiutante, un orco, li distribuiva nella campagna cir-
costante. E proprio ispirandosi a questa leggenda che in passato sono
stati attribuiti dei nomi ad alcuni di questi massi: “ Il letto della Vecchia” e
“Furticiddhu della Vecchia”. La denominazione de “Il letto della Vecchia”
deriva da una somiglianza di una grossa pietra ad un enorme giaciglio,
mentre il nome “Furticiddhu della Vecchia” è abbinato ad un unico bloc-
co monolitico la cui forma richiama la rondella di un fuso che serviva per
filare a mano la lana (Furticiddhu in dialetto locale). Un’altra leggenda
associa il “Furticiddhu della Vecchia” ad Ercole, Infatti secondo lo studio-
so francese François Lenormant, è possibile identificare l’enorme masso
con il “Masso oscillante d’Ercole” della leggenda di cui parla Aristotele
nel “De Mirabilis Auscultationibus” (“Le Audizioni Meravigliose”). Il filo-
sofo, infatti, sostenne che nella parte estrema della Iapigia esiste una
pietra tanto grande che sarebbe stata impresa impossibile trasportarla
persino su un enorme carro. Ma Ercole, sollevatala senza alcuno sforzo,
la gettò dietro le sue spalle ed essa si posò nel terreno in maniera tale
che anche la semplice pressione del dito di un bambino sarebbe sta-
ta in grado di rimuoverla (fonte wikipedia). Ad un’altro monolite è stato
attribuito il nome di “Piede d’Ercole” in quanto, secondo la tradizione,
si tratterebbe dell’impronta dei piede di Ercole. Lasciando da parte le
varie leggende, una passeggiata in questo luogo magico e misterioso,
segnalato anche da cartelli stradali, garantisce curiosità e senzazioni di
mistero oltre ad una scoperta della campagna circostante ricca di oliveti
e di costruzioni contadine in pietra a secco (Furni o Pajare). Sempre
nelle campagne di Giuggianello si trovano alcuni dei monumenti megali-
tici della provincia di Lecce quali i “Dolmen” e i “Menhir” che andremo a
scoprire in un prossimo reportage.
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