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Antonino Caldarella
Dolzago (LC)
I segni di una vita
A voler parafrasare il “pitto-fotografia o foto-pit-
tura?” tanto caro al mio compianto amico Marco
Bastianelli (Reflex), a fronte di immagini fotogra-
fiche a consistente impronta pittorica, mi verrebbe
da dire in questo caso “sculto-fotografia o foto-
scultura?”. Intricato gioco di parole a parte, non
penso possa disconoscersi la struttura scultorea
di questa interessante foto. “I segni di una vita”
scolpiti dagli artisti “Tempo e Fatica”. Increspature
cutanee, assetto venoso, coloritura, ovvero rilievi
anatomici, operati dai due succitati “maestri” con
dovizia e nitore descrittivi. Alla sensibilità e alla
lungimiranza interpretativa di Antonino, espressa
attraverso bontà del taglio e incisiva azione chiaro-
scurale, il merito di una composizione evocativa e
ad alta cifra emozionale.
Marco Cavaliere
Bari
S. T.
Ritratto orizzontale in versione primissimo piano, in
certo modo anticonvenzionale e sul piano del taglio
inteso come approccio stilistico e formale, e su quello
attinente alle reali decurtazioni verticali e orizzontali
dell’immagine, operate a giusta ragione dall’autore per
conferire maggiore espressività al volto del soggetto.
Tutto concorre, come suol dirsi, alla causa, luministica
e assetto cromatico compresi, per una formulazione
dinamica e attuale. Purtuttavia trovo impertinente la
“grossolana” cascata di capelli così concepita e che,
seppure votata a riempire lo spazio altrimenti inutile
a destra dell’immagine, personalmente reputo inele-
gante e relativamente distraente. Non me ne voglia
l’amico Marco. “De gustibus”.
Pietro Perottino
Tione di Trento(TN)
Famiglia al sole
Una famiglia costituita da tre magnifici esemplari
di cavallo di montagna gode, come come si evin-
ce dal titolo, del tepore veicolato dai raggi del sole
provenienti da destra. L’atmosfera è rilassata, idil-
liaca. Sul fondo della scena due spettacolari costo-
ni rocciosi delimitano da ambo i lati un vasto lembo
di cielo azzurro. Lo scatto sostanzialmente piace-
vole nei suoi contenuti e sul piano cromato-lumini-
stico, avrebbe forse meritato un po’ attenzione in
più in fase di inquadratura. Una visuale più aperta
avrebbe di certo conferito più ariosità al gradevole
scenario e nel contempo evitato il pur minimo ma
antiestetico taglio dei piedi dei due cavalli in primo
piano. Errore scolastico, come suol dirsi, non vo-
luto. Quel “quid” che in Fotografia molto spesso fa
la differenza.
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