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Medardo Alberghini
Pieve di Cento (BO)
Carnevale 2020
Uno squarcio fresco e colorato del Carnevale di
Pieve di Cento, nel bolognese, manifestazione che
affonda le sue radici nella metà dell’Ottocento e
che nulla ha perso nel tempo del suo valore auten-
ticamente popolare. Obiettivo puntato dall’amico
Medardo su un gruppo di damine, vivaci e festa-
iole nello sfoggio delle loro originali peculiarità ab-
bigliamentali. La ripresa dall’alto “schiaccia” i corpi
delle figuranti ma pone in dovuto risalto fascino for-
male e vivace assetto cromatico dei loro originali
indumenti, il tutto a ridosso di un fondale, quello
stradale, tappezzato di coriandoli. Una godibile im-
magine che emana allegria e profumo di festa, col-
ta in era immediatamente pre-Covid. Un augurio
perchè il futurro abbia a ritingersi un po’ più di rosa.
Ennio Figini
Chiaravalle (AN)
Metà prezzo
Brioso scatto che rimanda agli estemporanei “bazaar”
a mare dell’estate, con i venditori extracomunitari so-
lerti ad offrire ed eventualmente contrattare il prezzo
dei loro prodotti. La corretta inquadratura di Ennio
pone in primo piano un mometo della trattativa tra
offerente e utenti Un momento che Ennio ha saputo
cogliere in tutta la sua istantanea naturalezza epressi-
va, con tanto di vivaci movenze gestuali e mimiche dei
personaggi attenzionati e sfiorati, a quanto pare, (vedi
il movimento dei capelli delle donne e lo svolazzare
del panno in mano al venditore) dall’alitare della brez-
za marina. Decisamente pertinente e indicativo il titolo
della foto. Percepibile, se vogliamo, l’allentamento
dell’attenzione anti-Covid. Solo l’esercente indossa la
mascherina, e peraltro abbassata.
Giuseppe Falco
Mantova
Il guardiano
Davvero una bella immagine a impronta “vedutisti-
ca” attinente alla parte storica della virgiliana Man-
tova. esente da quell’effetto “cartolina” che spesso
pone in essere parvenze estetiche fini a se stesse
e non i segni del fervore creativo dall’autore. Pun-
to di ripresa il lago Inferiore, formato dalle acque
del Mincio. A ridosso del lago, al dilà del Ponte S.
Giorgio, il godibile scorcio attenzionato: il castello;
il complesso del palazzo ducale con la “Corte Nuo-
va” e il campanile della basilica di S. Barbara, chie-
sa dei Gonzaga; la cupola della basilica di S. An-
drea e la Torre della Gabbia. Il felice taglio dell’in-
quadratura, accorpante ai fini della composizione
l’impreziosente pilone rosso, sulla cui cima ostenta
la sua aprtura alare un verosimile cormorano, e la
sagace interpretazione della soffusa quanto
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