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Enzo Montalbano
                                                                                 Palermo
                                                                                 Rito della luce
                                                                                 Un’accattivante interpretazione del rito della luce,
                                                                                 evento che si svolge annualmente in Giugno, nel
                                                                                 solstizio d’estate, presso l’opera “Piramide- 38 pa-
                                                                                 rallelo” del museo a cielo aperto del parco della
                                                                                 Fiumara d’arte, nel messinese. Il percorso indicato
                                                                                 conduce, tra canti e danze, alla piramide nel segno
                                                                                 della bellezza e della spiritualità. Un trionfo della
                                                                                 luce sulle tenebre, quello mirabilmente espresso
                                                                                 dall’amico Vincenzo, dalle movenze gradevolmen-
                                                                                 te oniriche ed evocative al tempo stesso. Il produ-
                                                                                 cente taglio dell’inquadratura accorpa in lontanan-
                                                                                 za l’andirivieni dei visitatori presso la struttura in
                                                                                 oggetto e l’accecante bagliore della luce del sole
                                                                                 “inondante” del giallo della speranza mare, per-
                                                                                 sone e cose. Davvero un “bel vedere” anche sul
                                                                                 piano del “signifi cante”




       Riccardo Caroli
       Terni
       Primavera verrà
       Un’amena spianata di terreno agricolo contrassegna-
       ta da un rigoroso susseguirsi di linee parallele, segno
       del lavoro dell’uomo, e virante al colore giallo-ocra, a
       simboleggiare l’ottimismo e la speranza. Come dire,
       a consona giustifi cazione del titolo della foto, “Prima-
       vera verrà” a risvegliare il tutto e a dar sentore dei
       prodotti della terra in fase di maturazione. Ad intac-
       care la imperante sensazione di quiete e la ripetiti-
       vità “geometrica” dello scenario, vige la presenza di
       un albero e del suo vistoso rifl esso. Essenzialità de-
       scrittiva, sobrietà coloristica, accorto taglio dell’inqua-
       dratura, “economia” dei contenuti, sono le peculiarità
       salienti di questo più che dignitoso scatto di Riccardo.
       Un consono omaggio al “less  is more” (meno è me-
       glio) propugnato dalla fi losofi a minimalista degli anni
       cinquanta,


                                                                                Roberto Scannella
                                                                                Pescara
                                                                                Ricamatrice

                                                                                Ritratto ambientato, come storia di vita. Ce lo espri-
                                                                                me  in  bella  maniera  questa  emblematica
                                                                                composi-zione  di  Roberto  Scannella  conferente
                                                                                lustro  e  pari  dignità  al  soggetto  principale  della
                                                                                scena,  la  rica-matrice,  e  nondimeno  a  tutti  i
                                                                                connotanti elementi dell’habitat in cui essa stessa
                                                                                opera. Un armonico e godibile racconto, nobilitato
                                                                                dalla  aggraziata  an-ziana  signora  solerte  e
                                                                                concentrata  ad  eseguire  il  suo  lavoro  di
                                                                                precisione al tombolo ma anche dal-la  presenza
                                                                                delle sue preziose opere merlettate e  quant’altro
                                                                                fa da corollario alla sua attività. Storia,  verrebbe
                                                                                da dire, in certo modo d’altri tempi, in-
                                                                                cisivamente espressa da Roberto attraverso
                                                                                il giusto equilibrio luministico ed un’inquadratura
                                                                                so-bria quanto “inclusiva”.



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