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Leggiamo le vostre foto Francesco Ferrauti
Falconara Marittima
Lu bove fint
Traduzione del titolo: Il bue finto. Simulacro in le-
gno, quest’ultimo, ricoperto di un telo bianco a stri-
sce rosse, volto a rinverdire i fasti di un Carnevale,
quello di Offida, che vanta ben cinquecento anni di
vita. Tanta concitazione collettiva per un evento a
matrice “spagnoleggiante”, improntato alle convul-
se scorribande per le vie dello storico centro mar-
a cura di Luigi Franco Malizia chigiano di toro, toreri e di chiunque abbia a farsi
corollario della festosa rievocazione. Lo scatto
fresco, esuberante, con tanto di percepibile coin-
Per partecipare a questa rubrica, rivolta in particolare ai giovani, volgimento emotivo del suo autore, pone in bella
evidenza la sontuosità dinamizzante della festa,
inviate le vostre foto all’indirizzo e-mail: gazzettinofotografico@uif-net.com. grazie al particolare e proficuo taglio dell’inquadra-
Le foto devono avere il lato lungo di circa 2.000 pixel e alta risoluzione tura dall’alto e alla convincente interpretazione del
“mosso”.
Luigino Priori
Corinaldo (AN)
Mietitura
“Andiamo a mietere il grano,/ il grano, il grano./ Rac-
coglieremo l’amore, / l’amore, l’amore…../.” Queste le
rime cantate dalla brava Lousille negli anni sessanta.
Altra storia, altri tempi! Mi pare di poter dire che que-
sta gradevole ed emblematica composizione dell’a-
mico Luigino evochi mirabilmente fascino e profumo
di un mondo distante anni luce dall’andazzo di vita
dei giorni nostri, e sul piano del lavorativo e su quello
sentimentale. Un mondo di fatica quanto ancorato a
valori più naturali dell’incedere quotidiano. Uno scatto
apprezzabile per semplicità, essenzialità, forza narra-
tiva, espresso da un bianco e nero comunicativo, a
tonalità chiare, quanto chiara è la luce del sole che
investe i personaggi dediti alla mietitura.
Massimo Corrado Moretti
Moncalieri (TO)
Festival internazionale del Sahara
Fiato alle trombe, e rullino i tamburi! Si dia inizio
alla festa, ovvero al Festival internazionale di Douz
(Tunisia), porta del deserto. Calore, colore, orgo-
glio, tradizione….tanto ci esprime questo eccellen-
te scatto, anch’esso a sentore “reportagistico”, di
Franco Alloro Prometeo Camiscioli Massimo Moretti. Tutte peculiarità esternate dal
popolo beduino, nei giorni della festa, attraverso,
Sambuca di Sicilia (AG) Monsampolo del Tronto (AP) musica, canti, balli, corsa dei dromedari e quant’al-
Pattinatore Offida tro attenga al tenace spirito di un’etnia che è cuore
Parigi. Piazza del Trocadero, splendida finestra di accesso visivo al monu- Muoversi per le strade di Offida, tra angoli e mura di uno dei borghi medievali pulsante del deserto. La decisa inquadratura fron-
mento simbolo della capitale transalpina: la Tour Eiffel. Un dinamico momento più belli d’Italia. Un viaggio interessante tra bellezza, storia e cultura di un tale pone in bella evidenza i baldi suonatori di tam-
“street”, se vogliamo, quello che Franco Alloro ci propone, e che trova con- sito-gioello circondato, a mo’ di scrigno, da vetuste mura castellane risalenti al buro nel caratteristico, colorato, abbigliamento del-
sona configurazione nell’ambito di un bel reportage confezionato dall’autore XV sec. La sobria quanto incisiva ripresa di Camiscioli coglie un caratteristico la tradizione, a ridosso di un folto pubblico in vario
nella Ville Lumière. Intriga lo spettacolare contrasto prospettico tra la svettante scorcio di Piazza del Popolo su cui affaccia la splendida Collegiata di S. Maria modo festaiolo e con tanto di bandiere inneggianti
Assunta. Una ripresa che, in questo caso, a me piace definire a impronta “cre-
Torre in ferro battuto di Pompey, stagliantesi su un cielo anch’esso “animato”, ativa”, interessante e di gradevole fruizione, grazie alla dinamica, non stereoti- alla fratellanza fra i popoli. Bello ed emblematico
e il vistoso incedere dell’acrobatico pattinatore verso il fondo della piazza po- pata, inquadratura e alla sapiente intercettazione del gioco “luce-ombra”. Voci, “documento”. Bella ma anche “buona” fotografia.
polata da attenti “spettatori”. Uno scatto interessante nella sua dinamica com- quest’ultime, vivificanti, l’austera ambientazione quanto la discreta presenza
positiva, grazie al giusto punto di ripresa, al particolare taglio dell’inquadratura umana e la dimensione espressiva della volta celeste.
e nondimeno all’abilità intercettativa dell’estemporanea scena attenzionata.
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