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                                                                                Villapiana (CS)
                                                                                Leggerezza
                                                                                Verrebbe  da  dire,  mai  titolo  fu  così  appropriato.
                                                                                Leggerezza come leggiadria, per un’immagine che
                                                                                ne esprime esemplarmente il concetto sul piano
                                                                                contenutistico e ancorpiù su quello della composi-
                                                                                zione. Leggiadria delle piume descritte e leggiadria
                                                                                di una costruzione naturalistica, quella di Lauretta,
                                                                                che  fa  rima  con  sensibilità  e  versatilità  creativa.
                                                                                Ancora un bell’esempio di fotografia “still life” ide-
                                                                                ato e formulato dalla brava autrice calabrese nel
                                                                                sano rispetto di quelle regole compositive che ne
                                                                                fanno  la  differenza:  buona  inquadratura,  sagace
                                                                                disposizione e nitore degli elementi rappresentati,
                                                                                efficiente studio della luce, ma anche corretta scel-
                                                                                ta del fondale, volto in questo caso ad esaltare la
                                                                                rustica e seducente ambientazione. Tra riferimenti
                                                                                simbolici, movenze estetiche e poesia.




       Giovanni Revello
       Savona
       Senza titolo
       Una foto che d’acchito ha suscitato in me curiosità
       e interesse, lasciando via libera alla mia immagina-
       zione. Quasi una parvenza di opera d’arte, in questo
       caso pittorica, in via di definizione per quella sorta di
       pennello che,  centralmente in basso, pare operare su
       una tela sostenuta in alto da due piloni, a ridosso di
       un fondale anch’esso metallico. Linee, forme, colori,
       soprattutto il giallo e il rosso, per una composizione,
       oserei dire, surrealista e del miglior Mirò. Sorprende
       quanto, a volte, l’artista “Tempo”, attingendo alla ta-
       volozza delle intemperie e dell’abbandono, riesca a
       conferire dignità espressiva ai desueti scarti della ma-
       teria inerte. Ma altrettanto apprezzabile è lo scatto di
       Giovanni. Saper guardare, inquadrare e interpretare,
       in fotografia è davvero tutt’altro che scontato.



                                                                                Saverio Zarrelli
                                                                                Campobasso
                                                                                L’attesa
                                                                                Un  davvero  gustoso  ritratto  ambientato,  in  certo
                                                                                modo con occhio rivolto  alla fotografia umanista
                                                                                in voga, in Europa, da metà degli anni quaranta
                                                                                agli inizi degli anni sessanta. Tanto simpaticamen-
                                                                                te consistente è la dimensione umana interpretata
                                                                                da  Zarrelli  sul  versante  figurativo  (e  che  dimen-
                                                                                sione!) quanto soprattutto, al riguardo, sul piano
                                                                                propriamente concettuale. L’uomo al centro del di-
                                                                                venire sociale e delle sue attitudini occupazionali.
                                                                                Grandi fotografi come Ronis, Doisneau, lo stesso
                                                                                Cartier- Bresson, ne hanno offerto, in vario stile in-
                                                                                terpretativo, importante testimonianza. Lo scatto di
                                                                                Saverio impeccabile sul piano compositivo non lo
                                                                                è da meno su quello espressivo, formulato com’è
                                                                                attraverso il sagace impiego di un bianco e nero
                                                                                equilbrato e altamente comunicativo.




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