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Pier Gianfranco Biccheri
Arezzo
Treno
“La vita è il treno, non la stazione ferroviaria”.
(Paulo Coelho). Treno come metafora della vita.
Partenze e arrivi, salite e discese, frammenti di fe-
licità o commozione. Variegati momenti di un’uma-
nità che nel bene e nel male scandiscono i tempi
del vivere quotidiano. Lo scatto di Pier Gianfranco
penso possa essere relativamente indicativo al ri-
guardo. Di certo un più inclusivo e meno sbilancia-
to taglio dell’inquadratura avrebbe potuto condurre
a risultati migliori sul piano del “signifi cato”. Eppur
tuttavia intriga, su quello del “signifi cante”, la geo-
metrica ripetitività delle portiere “a maniglia” della
vecchia carrozza bicolore riconducente al passato,
cui fa da contraltare sul lato destro l’arcuato svet-
tare dei robusti piloni in ferro.
Pierluigi Acciavatti
San Giovanni Teatino (CH)
Pathos
Pathos, come sensibilità, emozione, sentimento. E’
tutto quanto esprime la dimensione mimica e gestuale
della presumibile e ispirata cantante musicale afro-
americana, attenzionata da Pierluigi. Percepibile sul
fondo della scena il pianista accompagnatore, più ri-
lassato e accennante al sorriso. L’interpretazione di
momenti come questo da parte del fotografo richiede
tutta una serie di prerogative tecniche e creative atte
ad avallarne il consistente impatto espressivo: inqua-
dratura, messa a fuoco, tempo di posa e soprattutto,
coinvolgimento emotivo e colpo d’occhio. Dulcis in
fundo, va da sé in questo caso, la sagace attenzione
per la luce e il sapiente uso di un bianco e nero “dram-
matizzante” quanto a consistente forza narrativa.
Michele Valente
Lavello (PZ)
Sospesa
Un suggestivo frammento di quel microcosmo
floro-faunistico non sempre sufficientemente at-
tenzionato eppure così ricco di indicazioni per chi
sa apprezzarne fascino e significato. L’appropriata
inquadratura “macro” di Michele ci restituisce un
delicato momento pregno di bellezza e poesia: il
leggiadro adagiarsi di una piccola farfalla su una
fragile sorta di spiga di erba selvatica. La buona
gestione della luce e le delicate cromie pastello
denotano sensibilità e gusto della composizione.
Altrettanto consono il luminoso sfocato del fondo,
votato a suffragare la dimensione “onirica” del-
la scena. E comunque, ferma restando la bontà
dello scatto e mantenendo la orlata bordatura del
nero-cornice, personalmente avrei ridotto l’ampia
macchia di scuro stesso alla base destra dell’im-
magine.
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