Page 31 - 6-2024.indd
P. 31

Marina Brancaccio
                                                                                 San Benedetto del Tronto
                                                                                 Piana di Castelluccio di Norcia
                                                                                   Bella e soprattutto “buona” Fotografi a  di
                                                                                 paesaggio, direi a prova di “dejavu”, lad-
                                                                                 dove non si prescinda dalla singolarità
                                                                                 operativa di ogni fotografo approcciante lo
                                                                                 stesso soggetto. L’intrigante, ampio, squar-
                                                                                 cio paesaggistico della splendida piana
                                                                                 di Castelluccio, attenzionato da Marina,
                                                                                 denota originalità e sagacia compositiva
                                                                                 per tutta una serie di peculiarità tecniche
                                                                                 e concettuali che ne acclarano l’interesse:
                                                                                 magistrale taglio dell’inquadratura dall’alto,
                                                                                 sapiente interpretazione della luce, accura-
                                                                                 to studio delle geometrie, equilibrio croma-
                                                                                 tico e, dulcis in fundo, coinvolgimento emo-
                                                                                 tivo. Mirabile scenario sospeso tra realtà
                                                                                 e accennata astrazione, accorpante la mi-
                                                                                 croscopica presenza dell’uomo e di alcuni
                                                                                 segni del suo lavoro, assoggettati entrambi
                                                                                 al sontuoso fascino della natura.

       Pietro Gandolfo
       Chiusanico (IM)
       Amore
       L’arte del saper discernere. focalizzare,
       interpretare, attingendo sapientemente in
       questo caso ad uno degli intriganti momenti
       “tematici” della quotidianità: l’Amore. Qual-
       cosa che nello sviluppo operativo rimanda
       rispettivamente a occhio, mente e cuore di
       “bressoniana” memoria. Un’emblematica
       scena “street” dei giorni nostri, esprimen-
       te le eff usioni di una giovane coppia poco
       ligia, in un angolo di strada, alle formali-
       stiche modalità di maniera. Un momento
       intenso e naturale. restituitoci dall’amico
       Pietro in tutta la sua fragrante freschezza
       espressiva, grazie alla sagace temperanza
       coloristica, al sobrio taglio dell’inquadratu-
       ra e ai ben colti rifl essi che ne accentuano
       parvenza e signifi cazione.


                                                                                Elisa Poggi
                                                                                Stella (SV)
                                                                                Violette di campo
                                                                                Un davvero godibile esempio, sul piano dei
                                                                                contenuti, di intrigante “minimalismo” natu-
                                                                                ralistico. Due intenerenti violette, votate in
                                                                                tutta semplicità ed essenzialità ad esprime-
                                                                                re la loro consistente dimensione espres-
                                                                                siva e comunicativa. La sapiente interpre-
                                                                                tazione dell’effetto “bokeh” (sfocatura), da
                                                                                parte della brava Elisa, esalta e nobilita la
                                                                                delicata e aggraziata scena attenzionata,
                                                                                così quanto il sobrio e producente taglio
                                                                                dell’inquadratura. Nitore, colore, eleganza
                                                                                e vivacità. “Less is more”: dal poco il me-
                                                                                glio. Semplice a dirsi ma non sempre di
                                                                                facile attuazione, laddove non sussistano
                                                                                naturalmente sensibilità e sano gusto della
                                                                                composizione.





                                                                                                                 31
   26   27   28   29   30   31   32