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ReportageReportage               Maria Cristina Curti




























                   San Rocco, un Santo caritatevoleSan Rocco, un Santo caritatevole









             n Santo caritatevole,  un mirabile esempio di solidarietà umana   A Trebisacce, in Calabria, ricorre annual-
             e di carità cristiana, un Santo antico e moderno allo stesso tem-  mente una antica tradizione marinara: la
       Upo perché ha svolto la propria missione di carità nel segno del   processione a mare di San Rocco. La sta-
       Volontariato divenendone un autentico precursore. Anche per questo   tua del Santo, dopo la rituale processione
       San Rocco è venerato in tantissimi paesi e città dell’Italia e della Fran-  per le vie del paese, viene issata su una
       cia e in tantissimi paesi e città è stato scelto come Santo protettore e   barca da pesca vestita a festa che esce in
       come protettore delle genti che vanno per mare. E Trebisacce, che ha   mare aperto seguita da una lunga teoria
       un legame storico e consolidato con il mare e quindi un’antica tradizione   di barche compiendo un lungo tragitto.
       marinara,  non  poteva  non  solennizzare  la  data  del  16  agosto  che  la
       liturgia assegna al Santo venuto da Montpellier in Francia per prestare
       soccorso agli appestati dedicando a San Rocco una giornata intensa di
       eventi religiosi e civili, tra cui la tradizionale processione in mare aperto,
       contrassegnata da un carosello multicolore di barche al seguito della
       statua del Santo. Anche quest’anno la città di Trebisacce, come avveni-
       va un tempo in cui i fedeli di San Rocco raggiungevano Trebisacce con
       i mezzi più disparati, dal treno e dai pullman via terra e dalle barche via
       mare, ha accolto e ospitato in tutta tranquillità e senza alcun inciden-
       te una marea di macchine che hanno trasformato il paese in un mega
       parcheggio ed il lungomare e la spiaggia in un’autentica Casablanca
       strapiena  di  colori,  di  suoni,  di  musica  e  di  festa.  Come  è  tradizione
       la statua del Santo, dopo la rituale processione per le vie del paese,
       è stata issata su una barca da pesca vestita a festa e, accompagnata
       dal parroco della chiesa madre dove viene custodita la statua e dalle
       autorità cittadine, è uscita in mare e, seguita da una teoria infinita di
       barche, ha compiuto un lungo tragitto lungo tutta la spiaggia per favorire
       l’incontro ravvicinato ed emozionante con i devoti di San Rocco accorsi
       a Trebisacce da tutti i paesi del circondario, attratti dalla devozione al
       Santo  e  dai  riti  che  accompagnano  la  sua  festa,  ma  anche  dal  forte
       richiamo che è tornata ad esercitare da alcuni anni la cittadina jonica
       sia per la reiterata conquista della bandiera blu che per gli altri ambiti
       riconoscimenti. Anche quest’anno, si è parlato di oltre 40mila presenze
       tra residenti e ospiti venuti da fuori e che sono rimasti in città fino a tarda
       sera per assistere, naso all’insù, ai tradizionali fuochi pirotecnici a mare
       che, dopo aver illuminato la notte dando vita a mille scie colorate, vanno
       a spegnersi tra le acque azzurre del “mare nostrum”.
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