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I fotografi UIF
MARIA GRAZIA CATELLI
A PASSO DI PECORA
o camminato per 5 giorni con una
nuvola bianca che si muoveva
Hlungo i tratturi disegnati dal suo
passaggio, con un ritmo che oggi non
c’è più. Le pecore che formano la nuvola
camminano silenziose, a volte belano
in modo discreto, quasi un lamento, un
suono che ormai sembra appartenere al
passato. Dante descrive nel terzo canto
del Purgatorio:
Come le pecorelle escon del chiuso
a una, a due, a tre, e l’altre stanno
timidette atterrando l’occhio e ‘l muso;
e ciò che fa la prima, e l’altre fanno,
addossandosi a lei, s’ella s’arresta,
semplici e quete, e lo ‘mperché non
sanno…
E mentre cammini con loro, attraversi
valli, ed una montagna nasconde quelle
che vengono dopo e così, sembra che i
prati del pascolo si allontanino sempre
più. Il pastore e i cani tengono il gregge
compatto perché se si separa, le pecore
diventano subito facili prede. Ma i cani
sono vigili, ascoltano ogni rumore che
viene dal bosco e non devi distrarli dal
loro lavoro. Ma quando arriva il momento
del riposo per tutti, allora assapori la
semplicità di ogni gesto, l’essenza delle
cose, l’armonia che esiste in natura. E ti
senti in pace! Una notte abbiamo dormito
in un rifugio “agriturismo” dove a gestire il
passato, sono rimasti i vecchi ma anche
qualche figlio che non vuole abbandonare
il luogo. Fuori, le pecore, chiuse in un
recinto per difenderle dalla volpe. Nella
notte il silenzio è continuamente interrotto
dall’abbaiare dei cani che vegliano su di
loro. Non riesco a dormire ma non importa
perché so che loro stanno lavorando.
Non è tutta poesia come descrivo io
che vengo dalla città, è vita dura fatta di
silenzi, fatica e solitudine per il pastore,
che deve rimanere per giorni e mesi,
solo, sugli alpeggi, per vigilare il gregge. Il
poeta Franco Arminio fa una citazione sul
mestiere del pastore:
“Andare e poi tornare, questo era il
mestiere:
cucire una terra all’altra
con il filo del fiato.”
L’Abruzzo è il luogo per eccellenza dove è
nata questa antica usanza e anticamente,
le greggi si spostavano fino alla Puglia o
in Maremma. Oggi si chiama transumanza
verticale perché gli spostamenti sono
locali, dalla collina all’alpeggio. Sono
arrivata al Bio agriturismo “la Porta dei
parchi” ad Anversa di Abruzzo e dalle
stalle della fattoria, radunate pecore
e capre, è partita la transumanza del
gregge. Siamo scesi nel fondovalle per
poi risalire per un ripido sentiero fino a
Scanno, luogo di grande passaggio delle
transumanze anche nei tempi passati. Il
percorso continua per valli che salgono e
scendono fino al momento in cui la vista,
riesce a posarsi sui prati dell’alpeggio dove
verranno lasciate le pecore in compagnia
del loro pastore. Solo con l’arrivo dei primi
freddi, si torna all’ovile !