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ReportageReportage                       Francesco Ferrauti



































                                      Il regno incantatoIl regno incantato






           ’autunno è il periodo migliore per passare un pomeriggio alla fag-
           geta. Con un po’ di fortuna in una giornata di sole, lo spettacolo del
       Lfoliage si può gustare ancor prima di arrivare. L’atmosfera è magica,
       come nelle fiabe: distese di foglie rosse, come un tappeto, alberi immensi
       che sembrano volerti abbracciare con i loro rami, come ad avvolgerti.
       C’è un silenzio quasi surreale, rotto solo dal rumore del vento sulle fron-
       de. Un luogo perfetto per prendersi una pausa respirando a pieni polmoni
       e ricaricare le batterie, dimenticando lo stress delle città ed abbandonarsi
       alla natura.
       Ceppaie di faggi a perdita d’occhio creano intrecci di rami e di tronchi che
       si rincorrono e si sovrappongono.
       Passeggiando per i sentieri, quasi completamente coperti dalle foglie, si
       possono osservare i faggi da vicino, grandi e intrecciate radici si confic-
       cano nel terreno come ancore per assicurare tronchi, rami e chioma al
       terreno.
       Radici e tronchi avvolti dal muschio sono in simbiosi, come se si prendes-
       sero cura l’uno dell’altro.
       Le radici rappresentano la storia dell’albero, così come le radici dell’uomo
       rappresentano le sue origini, la sua storia.
       La luce filtra rarefatta dal fogliame, creando un ambiente estremamente
       suggestivo con dei giochi di luce unici e molto caratteristici e in funzione
       dell’intensità della luce del sole. Arrivati a fine giornata il vento si placa e
       il sole si abbassa all’orizzonte, ricreando condizioni particolari di riflessi,
       inizia la vera magia e si crea un’atmosfera romantica e mistica.
       La luce diventa morbida diffusa e calda, avvolgendo il paesaggio renden-
       dolo estremamente affascinante. I colori cambiano di colpo, regalando
       bellissime sfumature che spaziano dall’ arancione al rosso.
       Quel silenzio così ingombrante, quasi da far paura, abituati ai rumori della
       città, mi ha spinto in un percorso lento ed inesorabile, ritornare nel bosco
       per ripercorrere e rivivere quelle sensazioni che sono uniche e irripetibili
       ogni volta.
       Quando ne ho l’opportunità ricerco proprio quel silenzio e quelle sensa-
       zioni. Nel bosco riesco a concentrarmi, ne esco sempre rigenerato, più
       leggero e rilassato.
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