Page 23 - 1-2021
P. 23
v
Luigi Curti
Luzzi (CS)
Lo strupro
“Lungi dal proprio ramo,/Povera foglia frale,/Dove
vai tu?...” (G. Leopardi). Leggera e inerme nella
sua struggente bellezza, irretita e ferita dalla gra-
tuita e bieca “violenza” del filo spinato. Scatto,
questo di Luigi, a consistente impatto estetico ed
alta valenza simbolica, efficace omaggio-denuncia
contro lo stupro nella giornata avversa alla violen-
za sulle donne. Sensibilità e sagacia creativa per
un’immagine toccante sul piano emozionale quan-
to intrigante su quello della composizione. Tutto
concorre a dare lustro e significazione alla foglia-
simbolo attenzionata : dal giusto taglio dell’inqua-
dratura al nitore e alla vivacità dell’assetto croma-
tico, sino al razionale ed estetizzante sfuocato del
fondo.
Eduardo Gentile
Sulmona (AQ)
Quattro chiacchiere
Quattro anziane signore o comari, che dir si voglia, a
colloquio sulla panchina ubicata a ridosso di un vero-
simile sobborgo cittadino. Quattro comari per “quat-
tro chiacchere”. All’ordine del giorno il più e il meno,
il come, il quando e il perchè. “Gossip” di periferia.
L’atmosfera è pacata e serena, nulla che trascenda le
righe, e sul piano comportamentale e su quello abbi-
gliamentale delle donne. Altrettanto discreto e sobrio
è l’approccio del fotografo alla scena. Taglio semplice
dell’inquadratura, razionale e ameno bilanciamento
tonale del bianco e nero per una narrazione fresca
e spontanea. Direi che proprio nella semplicità sta la
forza qi questo normale scatto “reportagistico” della
quotidianità.
Giorgio Paparella
Savona
Mare d’inverno
“E la barca tornò sola”, è il titolo di un triste brano
musicale composto dal maestro Ruccione nel lon-
tano 1954. “E la barca restò sola”, potrebbe forse
essere il sottotitolo di questo malinconico “Mare
d’inverno” di Giorgio Paparella. Disgressione a
parte, d’acchito mi pare di poter dire che lo scatto
operato dall’autore savonese palesa tutti i giusti re-
quisiti di ordine introspettivo e tecnico per farsi ap-
prezzare. Qualcuno sostiene che il fermento emo-
tivo alimentato da una foto trascende l’ortodosso
impiego delle regole compositive. Diciamo che nel
caso specifico l’asserzione denoterebbe qualche
limite, laddove si dovesse pensare al ruolo mar-
ginale di taglio, studio della luce, coloristica, con-
trasto, veicoli di sensazioni ed emozioni a fronte
dello scenario “drammaticamente” evocativo così
magistralmente interpretato dall’amico Giorgio.
23