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arianna nasce il 5 aprile 1977 a
Cosenza, ma vive e lavora a S.
MGiovanni in Fiore (Cs). La passione
per la fotografi a si è sviluppata solo pochi
anni fa anche se il gusto, quello che
chiamano “occhio fotografi co”, nasce in
realtà dai suoi studi artistici all’Istituto
Statale d’Arte di S. Giovanni in Fiore. Con
la macchina fotografi ca in mano, all’inizio
era solo il desiderio di “fermare” dei
momenti, non importava chi o cosa fosse.
Poi la ricerca, lo studio della tecnica da
autodidatta, gli strumenti necessari alla
realizzazione di foto che sorprendevano
l’osservatore, prima ancora di Marianna.
Il termine fotoamatrice la rappresenta
appieno: Marianna riserva tutto il tempo
che le resta, quando smonta dai suoi
turni di infermiera, a lavorare nel suo
piccolo studio che, col passare degli anni,
è diventato un deposito di esperienze,
di ricordi che scorrono tra un dettaglio
ricercato in natura e paesaggi di ampio
respiro. Fino ai suoi ritratti, in cui predilige
la fi gura femminile, ma con quel suo andare
“oltre il ritratto” che l’ha spinta a mettere
in piedi la sua prima mostra personale
nell’agosto 2019, nel seicentesco Castello
di Caccuri e nell’ambito del “Premio
letterario Caccuri”. Colore, bianco e nero,
non importa: Marianna lascia sempre che
sia la luce ad attraversare la materia,
obliquamente, nella traccia immaginifi ca
che appartiene solo ai sogni. Una delle
sue foto poi, scattate in piena pandemia
ad una sua collega infermiera, attira
l’attenzione anche di testate oltreoceano:
non si smette di guardarla quella luce
strana che attraversa gli occhi verdi di
un volto teso, ma anche rassicurante,
nascosto parzialmente da una mascherina.
Marianna è in continua ricerca, ma ama
farsi sorprendere: l’inatteso può essere
sempre fonte delle emozioni più preziose.
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