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Un’estate italiana alla scoperta di fantastiche mostre fotografichen’estate italiana alla scoperta di fantastiche mostre fotografiche
di Chiara Manfredi
uest’estate, come penso molti di noi, abbiamo deciso di tra-
scorrere le nostre vacanze estive in Italia, alternando qual-
Qche giorno di mare ad altri di visite in alcune delle città d’arte
italiane che tutto il mondo di invidia. A Roma abbiamo trascorso
un intero pomeriggio a visitare la mostra di S. Salgado nel mera-
viglioso allestimento al Museo Maxxi. I locali che ospitano questa
esposizione (sono oltre 200 le stampe) sono veramente straordinari
con le foto che sembrano scendere dal cielo, musica d’ambiente
composta appositamente per questa mostra che ricorda i fruscii de-
gli alberi e il suono dell’acqua che scende dalle montagne, filmati di
fotografie in dissolvenza, didascalie molto esaustive e illuminazione
perfetta che esalta le foto esposte. E’ un lavoro molto impegnativo
che Salgado ha fatto in più di 6 anni, nella Foresta Amazzonica e tra
la popolazione che è a rischio di estinzione. Uscendo dalla mostra
è impossibile non riflettere sulla fragilità di pianeta che ci ospita e
di cosa possiamo fare per salvaguardare questi ecosistemi. Siamo
anche andati a vedere una emozionante mostra fotografica curata
dall’Istituto Luce di foto di Carlo Mario Garrubba: “Free lance sulla
strada”. E’ uno dei primi veri fotoreporter italiani che ha iniziato a
lavorare nella fotografia nel 1953. Il suo primo reportage l’ha fatto
nella Spagna franchista, dopodichè la fotografia lo porta in giro per
il mondo e nel 1959 trascorre varie settimane nella Cina di Mao
dove realizza uno dei suoi più celebri reportage. Viaggia a lungo an-
che in Italia realizzando importanti reportage a Napoli e in Calabria.
Le fotografie di Garrubba sono state pubblicate dalle più importanti
riviste italiane e internazionali e sono state oggetto di mostre e libri
fotografici. Nel 2000 cessa la sua attività di fotografo per dedicarsi
al suo immenso archivio e nel 2015 si spegne all’età di 92 anni.
Purtroppo Garrubba, nonostante il riconoscimento di molti critici
d’arte, non fa ancora parte del novero dei fotografi internazionali più
blasonati nonostante uno dei suoi colleghi-estimatori, quel Cartier-
Bresson che ripetutamente, e senza successo, lo abbia invitato più
volte a entrare nella grande agenzia Magnum. Ammirare questi 116
suoi scatti ben esposti a Palazzo Merulana è stata una vera emozio-
ne. Abbiamo anche dedicato mezza giornata alla visita di Cinecittà
per una immersione in questo luogo un po’ “magico”. Il percorso di
visita si snoda attraverso scenografie, costumi, oggetti di scena e
con molte fotografie d’epoca che raccontano la storia del cinema a
Cinecittà dal 1937 ad oggi. La nostra vacanza a Roma è continuata
alla scoperta di alcuni luoghi non troppo frequentati dal turismo,
sempre con gli occhi ben aperti e il dito pronto a scattare per cat-
turare immagini di street. Risalendo la penisola ci siamo fermati
qualche giorno a Bologna dove abbiamo scoperto una città vivissi-
ma e veramente “fotogenica” per chi, come me, adora il reportage
rigorosamente in b/n. Io non scatto una foto se non c’è una almeno
una presenza umana nel fotogramma e a Bologna non ho vera-
mente avuto questi problemi. I suoi lunghi portici, da poco diventati
a far parte del Patrimonio dell’Unesco, mi hanno regalato scorci di
vita molto belli e i numerosi bar, frequentati soprattutto da giovani
ragazzi che sono stati il mio soggetto fotografico preferito. Siamo
anche saliti al Santuario della Madonna di San Luca percorrendo
una strada particolare che, partendo dal centro della città, sale per
oltre quattro chilometri sotto un porticato di oltre 600 arcate.
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