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ReportageReportage Roberto Scannella
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IL TATUAGGIO: MODA, COMUNICAZIONE O FORMAL TATUAGGIO: MODA, COMUNICAZIONE O FORMA D’ARTE? D’ARTE?
di Teresa Mirabella
’umanità ha un innato bisogno di esprimersi e di lasciare un segno
del proprio passaggio. Gli uomini preistorici rappresentavano il mondo
Lche li circondava, le loro attività quotidiane e i sentimenti attraverso
i graffiti nelle caverne, poi, con l’evoluzione della scrittura, il segno è stato
istituzionalizzato nei papiri, nelle pergamene e nei libri. Il segno è diventato
sempre più un mezzo di comunicazione e anche di espressione artistica
evoluta.Il campo d’azione su cui lasciare il proprio segno passa dalle pareti
delle caverne, ai muri, alla carta e anche alla pelle. La pratica della deco-
razione della pelle (che prende il nome di tatuaggio, dal francese tatouage,
a sua volta dal verbo tatouer e questo dal termine anglosassone tattoo, a-
dattamento del samoano tatau) si è sviluppata nel corso della storia in tut-
te popolazioni per motivi estetici, di appartenenza tribale, di possesso, per
scopi terapeutici. Ogni popolazione ha sviluppato propri stili e motivazioni,
sia con decorazioni definitive che temporanee, come quelle realizzate con
l’hennè. Il tatuaggio, che nel mondo occidentale del 1800 era considerato
una connotazione distintiva di marinai e galeotti, oggi è tornato fortemente
in auge, perdendo ogni significato originario. Non c’è persona, giovane o più
matura che si priva di questo vezzo facendosi riprodurre sulla pelle immagini
di ogni genere in bianco e nero, a colori, piccole o su tutto il corpo, soppor-
tando dolore e il rischio di discutibili conseguenze derivanti dall’immissione
di inchiostri attraverso al pelle. Un ragazzo calabrese, per esempio, si è fatto
tatuare il green pass sul braccio come segno indelebile di questo periodo
della nostra esistenza. Le Tatoo Conventions offrono tanti spunti per immor-
talare con il segno espressivo della fotografia il mondo dei professionisti
del tatuaggio e di coloro che si fanno tatuare. Le foto di questo reportage,
scattate in varie conventions, descrivono questo particolare mondo caratte-
rizzato da veri artisti che a mano libera decorano il corpo con disegni, al di
là di possibili commenti sul buon gusto o meno, tecnicamente ben realizzati.
I più accaniti fruitori di questi servizi sono persone che, agli occhi dei più,
appaiono trasgressivi ed esibizionisti, con commistioni tra sacro e profano.
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