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ReportageReportage                  Rodolfo Tagliaferri

























                       Il pianoforte dalle note stonatel pianoforte dalle note stonate
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                          di Adriana Adamo
            redo che la “sala” di questa imponente villa (Villa Tanzi) e soprat-  Le ville Sbertoli sono un suggestivo com-
            tutto il suo pianoforte, siano stati di gran lunga i più fotografati   plesso di 25 edifici che sormonta la città
       Ca livello internazionale da centinaia di persone che praticavano   di  Pistoia.  L ’edificio  più  ricco  di  fascino
       l’urban exploration e …non solo. Oggi quel pianoforte non suona più   è Villa Tanzi, la più visibile ed imponente
       per nessuno. E’ stato gettato fuori dal balcone della villa. Le ville Sber-  conosciuta  dai  pistoiesi.  Purtroppo  oggi
       toli sono un suggestivo complesso di circa 25 edifici che sormonta la
       città  di  Pistoia. Il  fascino  di  Villa  Tanzi, la  più  visibile  ed  imponente,   sono  solo  dei  luoghi  abbandonati  ma
       è conosciuto a tutti i pistoiesi. Fra la fine del 1600 e l’inizio del 1700   un  secolo  fa  era  un    complesso  di  cura
       furono costruite sul colle due grandi residenze di campagna, con rela-  tra i più famosi d’Europa. Dagli affreschi
       tive case per i mezzadri, da parte di importanti famiglie nobili pistoiesi.   si  po-trebbe  ipotizzare  che  conservi
       Oggi sono solo dei luoghi abbandonati in balia del degrado e del van-
       dalismo ma un secolo fa rappresentavano uno dei centri di cura più   ricordi  di  trecento  anni  e  che  il  vecchio
       famosi in tutta Europa. Infatti nel 1868 queste ville furono acquistate   pianoforte, ormai privo di vita, fa pensare
       da Agostino Sbertoli medico presso il manicomio di Pesaro, con l’in-  ad incante-voli melodie che forse hanno
       tenzione di gestire in proprio una casa di cura per alienati mentali. Il   fatto sogna-re ad occhi aperti.
       complesso si rivelo’ insufficiente per la numerosa clientela. Per questo
       motivo il Dottor Sbertoli inizio’ a costruire dei nuovi edifici disseminati
       nel grande parco e destinati ad accogliere i malati. Nel 1898 la condu-
       zione del complesso passò a Nino Sbertoli, che continuò ad ampliare
       le strutture. Nel 1920 Nino abbandonò l’attività e cedette il complesso
       ad un gruppo di privati che resse le Ville in regime di convenzione con
       l’amministrazione provinciale. Nel 1950 il complesso delle “Ville Sber-
       toli“ fu acquistato dall’amministrazione provinciale, che lo trasformò in
       ospedale neuropsichiatrico provinciale. Dopo la legge che impose la
       chiusura di questo tipo di strutture, nel 1978, il complesso delle “Ville
       Sbertoli” fu acquistato dall’Usl di Pistoia. Oggi l’intero complesso risul-
       ta ufficialmente un luogo inagibile e chiuso al pubblico. Chissà quale
       tempo  ha  vissuto  questa  dimora,  quale  glorioso  trascorso  ha  avuto,
       quali segreti conserva in sé. Dagli affreschi si potrebbe ipotizzare che
       conservi ricordi di trecento anni e il fatto che abbia inglobato sofferenza
       di migliaia di persone, il suo carico emotivo non può che essere stato
       di un pesante fardello. Dalla bellissima foto si evince un salone fiero e
       quasi orgoglioso della sua bellezza, un meraviglioso affresco murale
       contornato da importanti cornici di gesso sovrasta un vecchio piano-
       forte. E un vecchio pianoforte messo lì ad esistere in un tempo ormai
       privo di vita e privo di tutto, senza tastiera e forse con ancora corde e
       martelletti di percussione, ma anche lui ha smesso di emettere quelle
       melodie incantevoli che forse hanno fatto sognare ad occhi aperti. Si è
       sempre pensato che suonare il pianoforte avesse numerosi effetti posi-
       tivi sul cervello. Forse era lì per questo? Non solo la follia ha permesso
       di immergerci nei sogni e volare...anche la musica di quel pianoforte,
       forse, che ancora continua a suonare per chi, con la creatività mentale
       ha voglia di ascoltare, senza chiamarla realtà o illusione. Pianoforte su
       un vecchio pavimento rivestito da aristocratiche e vecchie maioliche a
       delimitare lo spazio in cui muoversi. E’ strano pensare come una così
       bella costruzione possa arrivare ad un così considerevole decadimen-
       to quasi avesse fuso la propria esistenza a quelle di chi li dentro ha
       vissuto. La sua bellezza diventa dimenticanza, oblio, quelle vite che lì
       trascorsero il tempo diventarono dimenticanza, oblio.
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