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Mostre Iaquinta al Bob Dilan s week
di Cinzia Gardi
a Mostra del fotografo Mario Iaquinta
dal titolo: “Spoon River - Omaggio
Lad Edgar Lee Masters” è stata
protagonista della decima edizione della
kermesse di arte, musica e spettacolo “Bob
Dylan s week” realizzata dall’associazione
culturale Contemporary a Firenze.La
settimana dedicata a Robert Zimmerman,
meglio conosciuto nel mondo come Bob
Dylan, è stata inaugurata venerdì 20
agosto e tra gli eventi della prima serata
è stato inserito il vernissage dell’evento
espositivo di Iaquinta presso la Toraia di
Lungarno del Tempio aperto al pubblico
sino al 28 agosto. La Mostra composta da
20 fotografi e 40X50 cm, è stata realizzatea
sul set del fi lm They Talk girato in Sila
nei mesi di marzo-aprile u.s. . “Ho letto
l’Antologia di Spoon River di Edagar Lee
Masters nella prima metà degli anni ’70 -
aff erma il maestro Mario Iaquinta - grazie
alle canzoni di Fabrizio De Andrè, che ha
mutuato e inserito alcune poesie del poeta
statunitense nell’album: “Non al denaro
non all’amore né al cielo”. Il libro, divenne
da subito, per me in età giovanile, oggetto
di lettura e rilettura per lungo tempo. Ho
viva memoria di come rimasi aff ascinato
dalle storie straordinarie che si riferivano
ai nomi posti sulle lapidi e ai personaggi
a cui l’autore diede voce. Erano i tempi
della musica rock, per lo più prodotta dalle
band inglesi e americane, dai gruppi e dai
cantautori italiani e diff usa principalmente
dalle nascenti radio libere. Erano gli anni
dei movimenti e di un cambiamento iniziato
già nel ’68, e noi giovani degli anni ‘70 ne
sentivamo ancora gli ultimi vagiti. Erano
gli anni delle letture alternative a quelle
designate nei programmi scolastici, e che
comprendevano anche, oltre E. L. Masters,
le opere di E. Hemingway, F.S. Fitzgerald,
A. Ginsberg, J. Kerouac, magistralmente
tradotte in italiano da Fernanda Pivano. Il
caso ha voluto che a distanza di anni mi
trovassi, in un altro cimitero immaginario:
una replica perfetta di come io ho sempre
pensato quello di Spoon River, costruita
come scenografi a di un fi lm. L’impatto,
sorprendente, con questo luogo non luogo
inaspettato, ha suscitato in me una forte
emozione, tale da darmi l’impressione di
aggirarmi proprio nel cimitero di Spoon
River e di sentire le voci e l’anima di ciascun
personaggio dell’Antologia”. “Anche se non
è la prima volta, è stato un onore per me -
conclude Iaquinta - esporre a Firenze, che
è una delle città d’Arte più visitate al mondo
e capitale della fotografi a europea; basti
solo pensare al Museo della Fotografi a
dei Fratelli Alinari; ma, soprattutto mi ha
gratifi cato poter esporre in seno a questa
10^ manifestazione interamente dedicata al
premio Nobel per la letteratura Bob Dylan,
dove nel corso degli anni si sono susseguiti
critici, musicisti e artisti di varia natura di
fama internazionale. Un modo questo per
contribuire, nel mio piccolo, di far vivere a
questa splendida città un’intera settimana
fatta di Musica, Letteratura e Fotografi a.”
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