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Personaggi                            I cento anni del fotoreporter

                                                calabrese Mario Carbone

                di Mario Iaquinta
              ario Carbone è un fotografo, docu-
              mentarista, regista e direttore della
        Mfotografi a, la cui opera ha lasciato
        un segno indelebile nella storia della foto-
        grafi a e della cinematografi a italiana. Nato
        nel 1924 a San Sosti, un piccolo paese
        dell’entroterra cosentino, ha iniziato la sua
        carriera giovanissimo, lavorando a Cosen-
        za nello studio di uno zio e sotto la guida
        del maestro fotografo Giuseppe Malito di
        Pedace, dove ha appreso le tecniche di ri-
        presa, sviluppo, stampa e ritocco fotografi -
        co. Negli anni ‘50, come molti meridionali in
        cerca di opportunità, Carbone si trasferisce
        a Milano, dove esercita la professione di
        fotografo fi no al 1955 lavorando anche nel-
        lo studio di Elio Luxardo. Quell’anno segna
        un cambiamento signifi cativo nella sua vita:
        si trasferisce a Roma, che diventa l’epicen-
        tro della sua attività artistica. Grazie alla
        sua tenacia e al suo spirito anticonformista,
        entra in contatto con importanti fi gure del
        panorama letterario e artistico romano, tra
        cui, Cesare Zavattini, Franco Angeli, Tano
        Festa, Mario Schifano, Carlo Levi e Renato
        Guttuso. Nella capitale, diventa testimone
        diretto degli eventi cruciali del suo tempo,
        documentando, attraverso la cinepresa e
        la macchina fotografi ca, la realtà sociale ed
        economica che va dal periodo della “Dolce
        Vita” alle contestazioni studentesche. Sin
        da giovane, ha nutrito una passione per
        l’immagine e la narrazione visiva, che lo ha
        portato a diventare uno dei più importanti
        documentaristi italiani. Nel corso della sua
        carriera, ha ricevuto numerosi riconosci-
        menti, tra cui il prestigioso Targa Leone di
        S. Marco e diversi Nastri d’Argento. Questi
        premi testimoniano non solo il suo talento,
        ma anche l’impatto delle sue opere sulla
        cultura visiva contemporanea. Ogni suo
        progetto è stato un viaggio attraverso sto-
        rie di vita, emozioni e battaglie sociali. Le
        fotografi e e i documentari delle lotte opera-
        ie e dell’occupazione delle terre in Calabria
        rifl ettono una realtà complessa e spesso
        trascurata. Attraverso il suo obiettivo, Car-
        bone ha dato voce a chi non ne aveva, ren-
        dendo visibili le ingiustizie e le speranze di
        intere comunità. Ha anche documentato le
        rivolte sessantottine degli studenti a Roma,
        un periodo di grande fermento politico, so-
        ciale e culturale. Le immagini di quegli anni
        raccontano una forte voglia di cambiamen-
        to e la ricerca di una società più giusta. Il
        nome di Mario Carbone si colloca di dirit-
        to accanto a quello di reporter che hanno
        documentato il Sud Italia nel dopoguerra,
        come Franco Pinna, Pepi Merisio, Fosco
        Maraini, Mario De Biasi, Rinaldo Della Vite
        ed Enzo Crea.  Il fenomeno della migrazio-
        ne, che ha segnato profondamente il no-
        stro tempo, è stato un tema centrale nella
        sua opera, mettendo in luce le storie di chi
        lascia la propria terra in cerca di un futuro
        migliore. In un mondo in continua evoluzio-
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