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Giuseppe Bottelli, lungo il cammino






            al 1600 una Via Sacra, nota come
            Via delle Cappelle, domina Varese.
       DQuindici cappelle le cui statue rap-
       presentano i Misteri del Rosario. L’ultima,
       la quindicesima, è il santuario di Santa Ma-
       ria del Monte. Questa Via, per lungo tempo
       esclusivamente luogo di pellegrinaggio, è
       oggi percorsa da moltissime persone alla
       ricerca di ristoro, libertà, serenità. In ogni
       stagione. Le statue, con la loro bellezza e
       discrezione, accompagnano ogni passo di
       chi  sale.  Una  compagnia  silenziosa  che
       forse pochi avvertono. A volte ci si ferma,
       per uno sguardo fugace, per di più osta-
       colato da grate e vetri.  Da queste statue
       usurate dal tempo, emergono gesti, volti e
       sguardi. Espressioni di dolore, gioia, rab-
       bia,  dubbio,  certezza.  La  vita,  insomma,
       di  gente  normale  che  vive,  lotta,  soffre...
       Questo lavoro nasce da certi volti, da certi
       gesti, da certi sguardi incontrati nella mia
       vita. Con gratitudine, ha cercato di offrire
       la prospettiva di chi guarda dentro le cap-
       pelle salendo la Via Sacra, cogliendo par-
       ticolari che illuminano l’istante, con scatti
       rigorosamente in bianco e nero, dall’ester-
       no, a luce naturale. L’augurio per chi visita
       questa piccola mostra fotografica è di po-
       ter percepire le parole, o almeno i bisbigli,
       rivolti a noi da mani, volti e sguardi appa-
       rentemente antichi e muti. Il bianco e nero
       dei 25 scatti che colgono  i dettagli delle
       sculture non tolgono nulla al delicato co-
       lore delle statue stesse. Semmai aggiun-
       gono  e sorprendono regalando un percor-
       so che di scatto in scatto ricostruisce un
       cammino dove la quotidianità di fonde con
       il luogo. Giuseppe Bottelli varesino classe
       1958, fotografa da sempre ma si è avvici-
       nato a un modo più “ cosciente “ solo negli
       ultimi anni.  La fotografia è uno strumento
       per esprimere sè stesso, la ricerca di un
       significato, non solo una passione.  Ama
       raccontare  storie,  non  fare  singoli  scatti.
       Cercare e trovare un modo per rivelare  la
       bellezza che ci è accanto nella quotidiani-
       tà, che si mostra continuamente ma che,
       spesso,  guardiamo  senza  vedere    Ama
       citare  una  frase  di  Leonard  Cohen:  “C’è
       una crepa in ogni cosa. E’ da lì che entra
       la luce”













        MOSTRA  FOTOGRAFICA
        LUNGO IL CAMMINO
       GESTI,VOLTI E SGUARDI
          FRA LE CAPPELLE
        DEL SACRO MONTE
          DI VARESE
          Giuseppe Bottelli
           fotografo
               17  FEBBRAIO  - 3 MARZO  2024
           BATTISTERO CHIESA  di   SAN MASSIMILIANO KOLBE                                                        5
                    Viale  G.B. Aguggiari ,140   VARESE
           ORARI: GIOVEDI’/VENERDI’ 16,30 - 19,00      SABATO   15,00 -19,30    DOMENICA   9,30 -13,00 / 16,00 -19,30
            INAUGURAZIONE   SABATO 17 FEBBRAIO  ORE 17,00
          Giuseppe Bottelli Varesino classe 1958,  fotografa da sempre ma si è avvicinato a un  modo più  “ cosciente “ solo negli ultimi  anni.
          La fotografia è uno strumento per esprimere se stesso, la ricerca di un significato, non solo una passione.  Ama raccontare storie, non
          fare singoli scatti. Cercare e trovare un modo per rivelare  la bellezza che ci è accanto nella quotidianità, che si mostra continuamente
       VA 02/2024A  ma che, spesso, vediamo guardiamo senza vedere  Ama citare una frase di Leonard Cohen: “Cè una crepa in ogni cosa. E’ da lì che
          entra la luce”                                                                                                                                                “
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