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Ravenna, un passato di grande bellezzaRavenna, un passato di grande bellezza



           di Domemico Di Vincenzo
            er chi ama la fotografia il 34° Con-
            gresso U i f , svoltosi  a  Pinarella
       Pdi  Cervia, occasione  di  incontro
       e  confronto  tra  i soci, ha permesso non
       solo di ammirare la generosa, proverbiale
       ospitalità romagnola ma  anche  di  fruire
       di  un  prezioso arricchimento culturale. Il
       vicino  territorio  di  Ravenna  conserva,  in-
       fatti, tracce di un passato di straordinaria
       bellezza. Oggi ammiriamo spiagge estese
       dove  è  bello  vedere  le  vorticose  acroba-
       zie degli aquiloni ma un tempo il mare si
       estendeva ancor  più  verso  l’entroterra.
       Ravenna, circondata dalla laguna, era pra-
       ticamente inespugnabile e il vicino porto di
       Classe, fin dai tempi di Ottaviano Augusto,
       base militare  per  la  flotta,  negli  anni
       che seguirono, rese possibili i commerci e
       lo scambio economico e culturale, verso il
       vicino Po e le altre regioni adriatiche ma
       soprattutto  verso  Costantinopoli.  Questo
       ruolo strategico spiega perchè Ravenna fu
       per tre volte capitale, nel 402, dell’Impero                  Volta della Basilica di San Vitale
       romano  d’Occidente,  nel  493,  del  regno
       ostrogoto, e infine dell’esarcato bizantino,
       dal 568 al 751. Alla morte di Teodosio, nel
       395, l’impero era stato diviso tra Onorio ad
       Occidente  ed  Arcadio  in  Oriente.  La
       capitale  venne  trasferita  da  Milano  a
       Ravenna. La sorella dell’imperatore, Galla
       Placidia, moglie del successore Costanzo
       III,  proseguì  le  relazioni  con  il  vicino
       Oriente.  Pochi  anni  dopo  gli  Eruli  di
       Odoacre  decretarono  la  fine  dell’impero,
       con la deposizione di Romolo Augustolo,
       nel  476  d.C.  e  successivamente  nella
       penisola italica si imposero gli Ostrogoti di
       Teodorico.  Ravenna  restò  capitale  del
       regno e fu tale anche quando Giustiniano,
       imperatore d’oriente decise la riconquista
       e la creazione dell’Esarcato. Sono queste
       le ragioni storiche che fanno di Ravenna
       un  importante  crocevia  con  splendidi
       edifici di committenza imperiale e religiosa
       e  complessa  mescolanza  di  linguaggi
       artistici  romani,  paleocristiani,  barbari-                 Interno della Basilica di San Vitale
       ci ostrogoti e bizantini. Di derivazione bi-  che che musive, denunciano il succedersi   547.  Marmi  preziosi  e mosaici luminosi

       zantina è, ad esempio, la Basilica  di  San    degli eventi politici e religiosi nel  tempo.    ornano ogni angolo della complessa  strut-
       Vitale  ove  invece  che l’impianto romano   Gli  Ostrogoti    seguivano    la  dottrina    del    tura.  Giustiniano  e Teodora pur lontani
       e paleocristiano vi è un assetto poligonale   vescovo  cristiano  Ario, che negava la di-  sono figurativamente presenti  sui  mosaici
       all’esterno  e  circolare  all’interno,    ampia-  vinità di Cristo. In seguito alla restaurazio-  contrapposti  sulle pareti  laterali    dell’ab-
       mente  decorato  da luccicanti dorati mo-  ne ogni elemento estraneo alla tradizione    side,  affiancati  da dignitari,  militari,  cor-
       saici che esaltano la spiritualità più che lo   bizantina  fu  cancellato.  Nella Basilica di   tigiane  ed  ancelle.  I ricchi  paludamenti
       spazio e le forme. Uguale,  eterea  inconsi-  Sant’Apollinare  Nuovo  ciò  è  evidente:  la    e  preziosi  copricapi esprimono  compiu-
       stenza  è  possibile ritrovare nel Mausoleo   fascia  inferiore  della decorazione  musiva    tamente  la  rilevanza regale delle figure,
       di Galla Placidia che  forse  avrebbe  do-  precedente  è  stata cancellata e sostitu-  pronte a portare le loro offerte.  Si  noti  che
       vuto  ospitare  le spoglie della sovrana. La   ita.  Immodificate  solo  la  fascia  superiore   sull’orlo  dell’abito  di Teodora  vengono  ri-
       forma, a croce latina con un braccio molto   con  scene  del  nuovo  Testamento.  Merita   prodotti  i  re  Magi,  simili a quelli che pre-
       corto, è  osservabile  dall’esterno,  rivestito    di essere menzionato sulla sinistra il cor-  cedono il corteo delle Vergini in Sant’Apol-
       in mattoni  con  cornici  ed  archi  ciechi.   teo delle Vergini e sulla destra il corteo dei   linare Nuovo. Molti  aspetti  meriterebbero
       L’interno è riccamente rivestito di mosaici   Martiri, che incedono rispettivamente ver-  di  essere ulteriormente  approfonditi,  dal
       con  rappresentazioni  simboliche,  con e-  so Maria in trono con Gesù  Bambino  e    valore iconografico  delle  rappresentazio-
       lementi iconografici legati alla salvezza. La    verso  Gesù  Cristo, affiancati  da  Angeli.    ni  del sacro alla figura di Cristo presenta-
       cupola  è  un  cielo  blu  turchino  con stelle    Le figure  pur rappresentate  con  eleganza      ta come magister e sacerdote, con barba,
       concentriche  al  cui  vertice  è rappresen-  sembrano libarsi per incorporeità. Da se-  abiti e aspetto  orientali  oppure  imberbe,
       tata  la  croce  dorata .  S u i pennacchi   gnalare le vestigia di mosaici precedenti su   apollineo, secondo tradizione occidentale.
       i simboli tetramorfi dei quattro evangelisti.   alcune colonne del Palazzo Imperiale e del   Al di là del simbolismo  il visitatore attento
       Nella lunetta sopra la porta di ingresso il   Porto di  Classe.  La  Ravenna  bizantina    riuscirà  a  cogliere  ancora  altri  elementi.
       mosaico che raffigura il Buon Pastore nel   ha comunque  la  sua  massima  espressio-  Portata  a  casa  questa  bellezza,  attraver-
       quale elementi naturalistici e simbolici co-  ne nella  Basilica di San  Vitale, commis-  so le nostre pagine, la memoria, il ricordo,
       esistono, indicando la fase di transizione    sionata  dal  vescovo  Ecclesio, finanziata    la  conoscenza    divengono    indispensabi-
       in  corso  fra  l’arte  romana  e cristiana.    dal  banchiere  greco  Giuliano Argentario,    li  a nutrire al meglio la mente ed il cuore.
       Le  espressioni  artistiche,  sia architettoni-  consacrata  dal  vescovo Massimiano  nel
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