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Dalla montagna al mare, un paesaggio che muta Dalla montagna al mare, un paesaggio che muta



              di Tiziana Brunelli
                e Renzo Caliari
           a serata del 3 maggio nasce dall’in-
           contro di quattro realtà (U.I.F. Trenti-
       Lno – Ecomuseo della Judicaria – E-
       comuseo del Mare e del Sale e Fondazio-
       ne Cima di Savona) che si sono messe a
       confronto su un tema di attualità: “…dalla
       montagna al mare, un paesaggio che mu-
       ta…” I soci della UIF Trentino collaborano
       da tempo con l’ecomuseo della Judicaria;
       “gli ecomusei” sono processi partecipati di
       riconoscimento, cura e gestione del patri-
       monio culturale locale al fine di favorire u-
       no sviluppo sociale, ambientale ed econo-
       mico sostenibile. Sono percorsi di crescita
       culturale delle comunità locali, creativi ed
       inclusivi, fondati sulla partecipazione attiva
       degli abitanti e la collaborazione di enti ed
       associazioni. Da qui l’importanza di azioni,
       incontri  e  condivisioni  di  esperienze  con
       realtà  lontane  territorialmente,  ma  unite
       negli ideali e nella ricerca di punti comuni.   Conferenza sul tema del congresso “dalla montagna al mare, paesaggio che muta”
       Da questi principi l’incontro fra l’Ecomuseo
       Judicaria e l’Ecomuseo del Sale e del Ma-
       re di Cervia ci è sembrato indicato in quan-
       to due paesaggi così diversi, dalle Dolomiti
       al mare Adriatico, si sono sentiti vicini, ac-
       comunati dall’ideale di salvaguardia e va-
       lorizzazione del territorio, con l’attenzione
       concentrata sul cambiamento climatico, la
       perdita della biodiversità e la trasformazio-
       ne  del  paesaggio.  È  per  questa  comune
       sensibilità che abbiamo ritenuto di fonda-
       mentale importanza coinvolgere anche la
       Fondazione Cima che ha in atto con la UIF
       una convenzione per il progetto I-Change.
       Di  fronte  a  un  numeroso  uditorio  attento
       alla tematica, dopo l’intervento dell’asses-
       sore al Comune di Cervia Cesare Zavatta,
       nella  tavola  rotonda,  condotta  magistral-
       mente da Diego Salizzoni, hanno relazio-
       nato con argomentazioni puntuali e scien-
       tificamente  approfondite,  per  l’Ecomuseo
       della Judicaria la sua presidente Carmela
       Bresciani, per l’Ecomuseo del Mare e del
       Sale la referente Giorgia Cecchi e Antonio
       Parodi, scienziato della Fondazione Cima.    Da sinistra Antonio Parodi, Diego Salizzano, Carmela Bresciani, Giorgia Sechi e Cesare Zavatta

       Bansky  in  mostra  a  Cervia  nel  Magazzino  del  Sale


            uò piacere o non piacere. Certamente non manca di provo-
            care   e di sollecitare forti reazioni graffianti. Per chi fotografa,
       Psi sa,  la street art è pane quotidiano. Documentare ciò che
       accade anche se non sempre ciò che osserviamo è condivisibile.
       Bansky con ironia polemizza contro: la società dei consumi, le re-
       gole, la morale, la religione e lo fa con un gusto personale che ci la-
       scia di stucco. Non sappiamo mai se ci osserva per valutare le no-
       stre reazioni in un angolo della sala o il senso di ciò che vediamo o
       che vuole farci vedere o non farci vedere. Non riusciamo nemmeno
       a percepire appieno il significante e resta spazio alla nostra libera
       interpretazione. Nella immagine forse più iconica, la bambina con
       l’aquilone, nessunio mai potrà dire se si tratti di una bambina felice
       o triste, per aver restituito la libertà o aver perso definitivamente
       il  suo  oggetto  posseduto  ed  amato.  (Domenico  Di  Vincenzo)

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