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Reportage Reportage Francesco Paolo Ferrandello
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La Certosa di Serra San Brunoa Certosa di Serra San Bruno
’antica cittadina di Serra San Bruno, la cui fondazione risale al
1095, si trova in Calabria, in provincia di Vibo Valentia. La sua
Lconoscenza è dovuta al fatto che all’interno del suo territorio si
trova la Certosa, Certosa dei Santi Stefano e Bruno, uno dei luoghi
di spiritualità più famosi al mondo, immersa fra le montagne delle
Serre calabresi. Il monastero fu fondato da Bruno di Colonia, fonda-
tore della prima Abbazia certosina nei dintorni di Grenoble, che, do-
po aver ottenuto il consenso dal Pontefice Urbano II, si ritirò in soli-
tudine sull’altopiano delle Serre calabresi e nel 1091 fondò l’Eremo
di Santa Maria di Turri o del Bosco. Una volta consacrato l’Eremo,
Bruno ottenne altri terreni e fondò il Monastero di Santo Stefano e
attorno a questo si cominciarono a costruire le abitazioni degli ope-
rai che costruirono l’Eremo e il Monastero, primo nucleo del paese
di Serra. Il 6 ottobre 1101 Bruno muore e al suo posto divenne “Ma-
estro dell’Eremo” Lanuino il Normanno che, insieme agli altri che gli
succedettero, continuò l’esperienza di “fraternità di solitari” iniziata
da Bruno. Tuttavia, dal 1193 l’indirizzo monastico cambiò, passan-
do dalla regola certosina-eremitica a quella cistercense-cenobitica.
Alla fine del XV sec. vengono ritrovate presso la chiesa di S. Maria
del Bosco i resti di Bruno e Lanuino, di cui si erano perse le tracce.
Questo fu un evento fondamentale per la città di Serra San Bruno: le
reliquie furono portate in processione il martedì di Pentecoste e fu,
a seguito di questo evento che, nel 1514, papa Leone X canonizzò
San Bruno. La canonizzazione di San Bruno fu l’occasione per il
rientro dei Certosini a Serra, che ricostruirono la Certosa, che visse
un grande periodo di fioritura fino al tragico evento del terremoto
del 1783, che devastò gran parte della Calabria. La Certosa venne
distrutta e i monaci, pur essendo rimasti illesi, dovettero abbando-
nare i ruderi del monastero, che nel 1808 fu soppresso. Nel 1826
il comune di Serra acquista l’edificio per preservarlo dalla rovina
assoluta, insieme al busto argenteo con le reliquie di S. Bruno. Nel
1856, su invito del Re Ferdinando II, alcuni certosini dalla certosa di
S. Martino (Napoli) danno vita alla rinascita della comunità e dell’e-
dificio. La nuova chiesa della Certosa verrà consacrata nel 1900,
ed in essa si trovano collocate le reliquie, all’interno del busto di
San Bruno e in un’urna sigillata posta sull’altare. Oggi nella Certosa
di Serra San Bruno vive una comunità con noviziato, che osserva
la regola certosina di stretta clausura e quindi il monastero non è
accessibile al pubblico, che può visitare gli ambienti del museo a-
diacente allestito a tale scopo. Dell’originario complesso rimangono
i resti della cinquecentesca cinta muraria a pianta quadrilatera con
torrioni cilindrici angolari, la parte inferiore della facciata di ordine
dorico, parte del chiostro rettangolare seicentesco, con al centro
una fontana, la facciata rinascimentale della chiesa e il vecchio ci-
mitero dei certosini.
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