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Storia La bellezza dell’ombra
di Giancarlo Torresani
A ogni momento sono diversa, ma in
quel momento sono costretta a essere
“l’immagine fedele di ciò di cui sono
l’ombra”, così parla Skia (l’antagonista della
luce) a Platone. L’ombra, un antagonista
della luce, studiata sin dai tempi passati,
per gli studi astronomici e non solo.
Illustri nomi come Platone, Aristotele,
Goethe, Nietzsche e Galileo, ampliarono
la conoscenza scientifi ca dell’ombra
nella dimensione del conoscitivo umano:
la LUCE come conoscenza positiva e
l’OMBRA come conoscenza negativa.
Nell’arte, dall’Umanesimo in poi, lo
studio dell’ombra fu ancorato allo studio
prospettico dell’immagine. Lo stesso
Leonardo da Vinci nel suo “Trattato della
pittura” pone l’ombra del corpo come
secondo principio della scienza della
pittura. Oggi, nella geometria prospettica, Stiegliz Paula Berlino 1889 Duchamp ready- Made ombras 1913
esiste una teoria delle ombre che risolve
il problema della bidimensionalità con la eff etto della luce); quel processo di codifi cazione visiva
creazione di due zone d’ombra defi nite: -dalla creazione di immagini astratte presente in ogni fotografi a:
ombre proprie ed ombre portate. La o di rayografi e (ostacolo di luce - una composizione armonica contiene
fotografi a, essendo una proiezione sull’oggetto posto a contatto sotto la luce sempre dei chiaroscuri o la proiezione
prospettica sul piano della pellicola, oltre dell’ingranditore). di ombre;
che ad essere analogica, per lo studio Cos’è, dunque, l’ombra? “Le ombre sono - l’uso delle luci incisive evita
della tridimensionalità, partì dalle scienze oggetti fuori dal comune perché sono a il cosiddetto “appiattimento”
ottiche. Accertato che nella percezione metà strada tra la percezione e il pensiero” dell’immagine in quanto scandiscono
visiva i nostri occhi mettono in moto il scriveva Platone. Cos’è allora l’ombra i chiaroscuri, cosa che non succede
cosiddetto processo di Stereopsi (fusione in una rappresentazione? Possiamo con l’uso della luce diff usa;
di due immagini in un’unica) creando la defi nirla come: una presenza-assenza, - l’ombra non è nera, ma immette nero
tridimensionalità, la fotografi a se ne servì in quanto proiezione di una realtà sul al colore originario del suo soggetto;
già nel 1838, ancor prima della sua nascita piano temporale, che può anche non - l’uso dell’ombra può creare
uffi ciale, tramite l’invenzione di Charles manifestarsi; una sottrazione di forma atmosfere inquietanti, illusorie,
Wheatstone … “la macchina fotografi ca (ombra propria) o sottrazione di spazio evocative, trascendenti, a secondo
binoculare o stereografi ca composta (ombra portata); un’impronta visibile che l’immagine sia trattata come
di due obiettivi, che con angolazioni di del suo soggetto o realtà apparente. estensione, come somiglianza,
visuale diverse, scattavano nello stesso L’ombra si rivela essere, nella prospettiva dissomiglianza o antagonista (“La
istante e le due stampe ottenute venivano dell’immagine, un elemento essenziale, sia fotografi a… è contemporaneamente
guardate con un particolare visore nel per la resa naturalistica, sia per innescare la ricognizione di un fatto in una
quale le due immagini si congiungevano in
un’unica e tridimensionale” ... La fotografi a
non aveva dunque bisogno di creare
l’ombra per evocare la tridimensionalità
dei suoi soggetti, anzi essa stessa, in
quanto traccia, “ombra proiettata dalla
luce su una superfi cie fotosensibile che
fi ssa quest’ombra” (Rosalind Krauss), la
utilizza come proiezione e la fa divenire
testimonianza di un passaggio, estensione
dei suoi soggetti: un paradosso, se
pensiamo che fotografi a è sinonimo di
scrittura con la luce, ma che aveva però
bisogno di studiarla perché derivato di luce.
Da ciò consegue che lo studio fotografi co
sull’ombra segue di pari passo lo studio
della luce:
- dall’invenzione della camera oscura al
sistema zonale: (messo a punto da Ansel
Adams e F. Scott Archer) che, in fase di ripresa,
tiene conto della diversa luminosità e della
reattività di questa sulla pellicola, consentendo
così il controllo della scala tonale;
-dai procedimenti di solarizzazione
(corrosione dell’ombra nel positivo per Brassai Fargue 1933 Kertez ombres 1912
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