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Curiosità Incontrare un gabbiano
di Angelo Battaglia
inito il suo tour quotidiano, volteg-
giando nei cieli sconfinati, in un gior-
Fno afoso di scirocco, è planato tra
noi nella spiaggetta della riserva, un picco-
lo gabbiano, forse in cerca di cibo, per ri-
posarsi un po’o chissà cosa lo ha spinto lì.
Si aggira in mezzo a noi incurante della fol-
la curiosa che si avvicina, e tranquillo pas-
seggia, svolazza, in una sfida disinvolta.
Dei piccoli, festosi della nuova presenza,
lasciano i lori giochi per dare qualche pez-
zo di pane che lui accetta di buon grado.
Tranquillo, come fosse abituato alla pre-
senza umana, gira intorno, si tuffa, si rin-
fresca in acqua visto il caldo asfissiante, si
posa sulla roccia e osserva la scena che si
presenta davanti a lui e ci guarda per una
buona mezz'ora.
E’ fermo ormai da troppo tempo, e la folla
ormai stanca, di questa sua immobilità, ri-
prende la sua quotidiana chiacchierata, chi
fa il bagno, chi telefona, chi riprende la let-
tura, chi fa dei . . . (io continuo a chiamarli
autoscatti) e tutto ritorna normale, la sua
presenza ormai passa inosservata. Solo
io aspetto con la fotocamera pronta ad
immortalare il momento in cui spiccherà
il volo, per tornare a volteggiare libero nel
cielo, momento che è durato moltissimo,
ma che finalmente è arrivato, ma è dura-
to pochissimo perché ritorna in spiaggia a
pavoneggiarsi tra i bagnanti, ormai incu-
ranti della sua presenza, tanto da passare
inosservato. Ancora qualche scatto prima
di rientrare nella normalità della vacanza,
anche perché si è fatto molto tardi e mi a-
spettano per le rituali incombenze vacan-
ziere, non senza prima aver assistito da
spettatore questa volta, alle esibizioni del
gabbiano, che poi di pomeriggio ho ritrova-
to a bordo piscina. Chissà se voleva fatte
altre foto o si era affezionato o che altro.
Peccato potevo chiedergli la liberatoria per
le foto chissà come avrebbe firmato.
frazione di secondo e la rigorosa fa dell’ombra il suggeritore, “l’indizio
disposizione delle forme visivamente silenzioso” della lettura dell’immagine (foto
percepite che danno a quel fatto nr. 2); Marcel Duchamp, con la proiezione
espressione e signifi cato” – Henri delle ombre di suoi readymades (foto
Cartier-Bresson). nr. 3); Andrè Kertez (foto nr. 4) Umbo
Le ombre entrano quindi nella (foto nr. 5) e tanti altri, fecero dell’ombra,
rappresentazione dell’immagine quale testimone silenziosa, un mezzo
defi nendone il linguaggio e codifi candolo cognitivo che li aiutò ad amplifi care la loro
nei diversi livelli di lettura tra i quali capacità comunicativa. Antagonista della
quelli dell’inconscio e del retorico o della luce, ma protagonista insieme alla luce
concettualità esposta dell’immagine. sulla formazione dell’immagine, l’ombra
Artisti e fotografi come Stieglitz, che defi nisce ed amplia il concetto fotografi co.
nella fotografi a “Luce e Ombra: Paula/ Oggi, molti fotografi usano la luce artifi ciale
Berlino 1889” (foto nr. 1) si servì di una - il fl ash - per annullare quelle ombre che
luce “quasi feticizzata come fonte di altrimenti inciderebbero sui loro canoni
visibilità”; Brassai, che nella fotografi a di bellezza; ma questa è decisamente
di un notturno ritraendo il poeta Fargue, un’altra storia.
Umbo 1928
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